L’iter del progetto del 3° megalotto S.S.106 Roseto Capo Spulico-Sibari, continua ad essere al centro dell’attenzione e Coldiretti non molla la presa. Questa volta lo fa con un esposto alla Corte dei Conti nel quale ribadisce che vi è un ingiustificabile consumo di suolo agricolo, oltraggio paesaggistico e ambientale, attentato alle risorse per il decollo e sviluppo dell’economia locale legata all’agricoltura di qualità multifunzionale e alla fruizione turistica. Insomma obiettivi contraddittori ma le soluzioni sono possibili e portano a dire che: risparmiare si può! Uno tra i pochi territori incontaminati corre un grave rischio – scrive Coldiretti ai giudici contabili – e questo per una frettolosa ed approssimativa approvazione definitiva di un progetto che si basa su un’istruttoria sommaria, sull’indefinitezza dei risultati, dei tempi e delle risorse necessarie. Una politica infrastrutturale deve avere effetti sulla crescita e sul superamento dei divari territoriali: ma così non è! Il CIPE – continua l’esposto – consapevole dei vizi di legittimità ed in presenza di un ricorso al TAR Calabria ha adottato la delibera n°3/2018 e Coldiretti rivolgendosi alla Corte dei Conti, nell’esercizio del suo controllo preventivo di legittimità nonché presidio Istituzionale – chiede che possa, fermare uno scempio che è anche giuridico ed economico. Fin dalla redazione del progetto preliminare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’ANAS S.p.A. in qualità di Ente aggiudicatore del progetto e dei lavori di realizzazione hanno incomprensibilmente – continua l’esposto -ignorato l’ipotesi del “raddoppio” di un’arteria stradale già esistente più a valle, lungo il percorso e che non interferisce con centri abitati, mantenendo le irrinunciabili gallerie sotto i paesi di Roseto, Amendolara e Trebisacce. A favore di questa soluzione ci sono i pareri del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare , del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nonché del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Del resto – si legge – il progetto preliminare dell’opera approvato con delibera del Cipe n°103/2017 aveva previsto un sistema di “gallerie” naturali profonde che non avrebbe creato problemi. Un progetto che viene presentato ed approvato come definitivo. E tale non è! Difatti la delibera Cipe n°3/2018 non sa quale sarà l’opera che verrà realizzata ( tutto sarà deciso in sede di esecutivo). Coldiretti evidenzia che le dichiarazioni di Anas e Regione Calabria, che nel presentare l’opera , parlano di “rottura dell’isolamento di questo territorio”, non sono suffragati nella realtà. La strada così concepita per collegare Taranto all’autostrada A3 Sa-Rc, arretrata rispetto alla costa, con attraversamenti in trincea e gallerie artificiali sui terrazzi agricoli e con soli due svincoli sul tracciato di 38 km, contribuirà ancor più all’isolamento e non incentiverà l’attrattiva di questi territori. Coldiretti chiede alla Corte dei Conti nell’esercizio del controllo finalizzato alla registrazione della delibera Cipe n°3/2018 di valutare i fatti, le considerazioni contenute nell’esposto auspicando che vengano esaltati il buon senso, l’applicazione delle leggi e il rispetto dei principi di buon andamento delle pubbliche amministrazioni che paiono assenti dall’elaborazione e dall’approvazione del progetto.