Anziana coppia torna in Calabria per le vacanze e viene travolta sulla SS 106. Lui è in rianimazione, lei oltre 50 giorni di prognosi
A più di due settimane dallo schianto, è ancora ricoverato in Rianimazione, in gravi condizioni e in prognosi riservata l’anziano residente a Roma rimasto coinvolto con la moglie, per fortuna dimessa ma con postumi pesantissimi, nell’ennesimo, tremendo incidente stradale successo sulla Strada Statale 106, appena fuori il centro abitato di Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, lo scorso 19 agosto. I. I., 83 anni, e la moglie G. C., 71, erano tornati per le vacanze in Calabria: sono originari, rispettivamente, proprio di Roccella Ionica e di Caulonia. Quel giorno la coppia, poco dopo le 8 del mattino, stava procedendo sulla Statale in direzione Reggio Calabria su una Fiat Punto condotta dall’ottantatreenne, quando all’improvviso, all’altezza del km 116, si è parata loro davanti una Renault Twingo che aveva invaso la loro corsia di marcia dopo un sorpasso evidentemente azzardato, condotta da R. P., una trentunenne di Caulonia, e con altre due persone a bordo, tra cui un bambino, che se l’è cavata con ferite non gravi: l’impatto, frontale-laterale, è stato inevitabile e terribile. Per consentire i soccorsi delle cinque persone coinvolte, tutte ferite, i rilievi delle forze dell’ordine – sono intervenuti i carabinieri di Roccella Ionica e gli agenti della Polizia Stradale di Locri – e la rimozione dei mezzi l’Anas ha dovuto anche chiudere al traffico in entrambe le direzioni la strada.
Ad avere la peggio sono stati appunto i due coniugi: la donna, che in un primo momento sembrava la più grave, è stata elitrasportata all’ospedale di Reggio Calabria. Si è fratturata, tra le altre cose, una decina di costole e una vertebra: è stata dimessa il 29 agosto ma ne avrà per oltre 50 giorni. Ancora più delicata si è rivelata e resta la situazione del marito, trasportato in ambulanza al nosocomio di Locri. L’anziano ha riportato un violento trauma toracico, oltre ad altre lesioni tra cui la frattura di un femore: ha avuto anche un arresto cardiaco e gli hanno dovuto asportare la milza, spappolata. E’ rimasto in coma per svariati giorni (prima indotto, poi “naturale”):ora apre gli occhi, biascica qualche parola,ma il suo quadro clinico permane molto preoccupante. I medici lo mantengono in Rianimazione e continuano a riservarsi la prognosi: nella speranza che esca dal tunnel, ne avrà per mesi.
Il figlio della coppia, per conto dei propri genitori, per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia, attraverso i consulenti personali Luigi Cisonna e Giuseppe Cilidonio, si è affidato a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini: oltre all’aspetto risarcitorio nei confronti della compagnia di assicurazione della controparte, l’incidente implicherà anche conseguenze penali in quanto, a fronte di prognosi così rilevanti, la conducente della Twingo sarà automaticamente indagata dalla Procura per lesioni stradali gravi. Studio3A, peraltro, segue già numerosi gravi incidenti occorsi sulla “strada della morte” – il penultimo della serie, quello costato la vita a Crotone a “Cecè” Perna – e collabora da tempo con l’Associazione Basta vittime sulla Strada Statale 106.
Al riguardo, il Presidente dell’Associazione, l’Ing. Fabio Pugliese, osserva: “Sono contento che la signora sia sopravvissuta e auspico di cuore che ce la faccia anche il marito. Occorre dar merito ai nostri medici che, pur operando nelle note e disastrose condizioni della nostra sanità, sono riusciti e si stanno prodigando per salvare queste due persone che erano venute in vacanza nella nostra e loro Calabria e per poco non vi hanno trovato la morte”.
“Presiedo – conclude Pugliese – un’Associazione che da anni è impegnata a sensibilizzare tutti, i giovani in particolare, al rispetto delle regole della strada, ma è evidente che questo non basta. Per questa ragione auspico che qualcosa possa cambiare e che si sblocchino tutti gli interventi programmati di messa in sicurezza e di ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria”.