Sono stato diverse volte a Roma, ma non mi è mai capitato di passare da Via Fani. La settimana scorsa, mi sono trovato nella Capitale per lavoro e mi sono recato appositamente in questo luogo dove ci fu la strage e il rapimento di Aldo Moro. In un angolino, c’erano dei fiori freschi. Sopra la lapide cinque nomi: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino. Non sono nomi famosi, ma sono nomi che meritano tutta la nostra stima e il nostro ricordo, perchè si tratta di eroi che quella mattina non erano a conoscenza che dovevano fare da scorta ad Aldo Moro.
Quel giorno lo ricordo benissimo, nonostante la mia giovane età. In quel lontano 1978, frequentavo le medie e quel giorno non si può dimenticare. Rammento che non andai a scuola, restai a casa, perché avevo la febbre. Guardavo la tivù e improvvisamente i programmi vennero interrotti per un’edizione straordinaria del telegiornale. È uno dei pochi ricordi che sono rimasti impressi nella mia mente di quegli anni.
Ero piccolo, ma già d’allora frequentavo la radio e il mondo dell’etere mi affascinava. Questo mi spingeva a ascoltare qualche telegiornale con più attenzione.
Quella mattina la Rai interruppe i suoi programmi, per dare la notizia dell’azione terroristica. Il conduttore del TG era Bruno Vespa e il primo servizio fu realizzato da Paolo Frajese. Devo dire che rivederlo è stato davvero eccezionale. Descriveva il teatro dell’agguato con pathos e con dovizia e le immagini si accompagnavano con una regia perfetta. Anche il cameraman è stato all’altezza della situazione.
Non so voi, ma queste immagini mi fanno venire i brividi. Questo servizio, lo rivedo una volta all’anno ed è come viaggiare con una macchina del tempo e ritornare a quelle ore terribili. Rievocare il caso Moro, significa entrare in un contorto tunnel di segreti e di domande senza risposta.
La crisi di governo, una delle più lunghe del dopoguerra, si doveva concludere formalmente quel giorno. Alle 10 alla Camera e alle 12 al Senato il presidente del Consiglio Andreotti doveva presentare il suo quarto governo, un monocolore DC che poteva contare sulla più larga maggioranza degli ultimi trent’anni: 527 voti su 630 deputati e 280 su 322 senatori. Lo voteranno anche i comunisti. Il principale artefice dello storico accordo era il presidente della Dc, Aldo Moro.
Un’ora prima del dibattito a Montecitorio, però, entrarono in azione le Brigate rosse. Moro venne rapito a Roma dai terroristi. Il commando ammazzò i cinque uomini della scorta.
“Il più grave crimine politico degli ultimi trent’anni mentre si chiudeva la crisi”, titola il Corriere della Sera il giorno dopo.
Il tempo scorre inesorabile e ancora oggi non sappiamo la verità sulla strage di Via Fani e sull’orrenda fine di un uomo politico di primo piano. Questi 55 giorni, sono destinati a diventare non solo i più brutti, ma anche i più misteriosi della storia del nostro Paese.
Tra i tanti questiti irrisolti: Moro, fu davvero rapito dalla Brigate Rosse?
Luigi Mussari