Il 24 maggio 2014 il giornalista e fotoreporter italiano Andrea Rocchelli ed il suo interprete russo Andrej Mironov furono uccisi a colpi di mortaio nella cittadina di Slavjansk mentre documentavano i bombardamenti ucraini sulla popolazione del Donbass.
Testimoni scomodi di una guerra nel cuore dell’Europa di cui nessuno deve parlare e nessuno deve sapere.
Gli investigatori italiani che hanno seguito le indagini con scrupolo sull’accaduto e che hanno portato all’arresto in Italia dell’italo-ucraino Vitalij Markiv non sono caduti nella trappola delle menzogne e dei depistaggi portati avanti dalle autorità ucraine che avevano addossato la responsabilità ai “separatisti filo russi” del Donbass.
Oggi, però, un certo malumore aleggia all’interno delle Forze Armate ucraine, dove non tutti sono indifferenti verso quanto accade nella parte orientale, nel Donbass, verso la guerra ed i massacri compiuti e, pur lavorando e servendo il territorio dell’Ucraina, sono l’anima del popolo contro le illegalità di Kiev.
In questo clima uno degli alti ufficiali della Guardia Nazionale in Ucraina ha inviato un documento a “Primavera Russa” che apre interessanti scenari sulla morte di Rocchelli e Mironov e sull’arresto di Markiv.
Ricordiamo che fin dall’inizio i media russi, hanno sempre sostenuto che i due furono uccisi dal fuoco ucraino. Versione sempre negata dalle autorità di Kiev che hanno sempre affermato che sulla cittadina di Slavjansk non hanno mai usato il fuoco dell’ artiglieria e dei mortai. Questa menzogna si è scontrata con la realtà che ha provato come, durante l’assedio ucraino, la Città’ fu parzialmente distrutta proprio dai mortai e dall’artiglieria e Rocchelli, individuato, fu ucciso a colpi di mortaio, proprio in quanto giornalista.
Lo stesso avvocato della famiglia Rocchelli, Alessandra Ballerini ha parlato di “uccisione deliberata” da parte dei militari ucraini e di recente ha dichiarato come “gli investigatori di Milano abbiano fatto significativi progressi sulla ricostruzione della vicenda della morte di Rocchelli”.
Così, mentre l’indagine da parte delle degli investigatori italiani continua incessante per fare piena luce sull’accaduto, confermando la loro alta professionalità, un’attendibilissima fonte mette in luce un documento che smaschera il piano delle autorità ucraine di falsare le prove sul duplice omicidio e le inchioda alle loro responsabilità.
Il documento di una straordinaria importanza e che viene di seguito allegato, è indirizzato al Comandante della Guardia Nazionale Ucraina, Alerov Ju. V. in cui almeno 9 soldati della Guardia sono citati come testimoni nel caso Rocchelli.
E’ interessante notare come nell’ultimo paragrafo dello stesso documento si afferma che i militari citati sono stati istruiti a confermare la tesi della difesa ed agli stessi militari è stata fatta firmare una dichiarazione con la quale si impegnano a non fare nessuna dichiarazione pubblica che sia in contrasto con la versione ufficiale ucraina. In pratica di dire il falso.
L’augurio è che si possa fare piena luce sull’assassinio del nostro giornalista e consegnare i responsabili alla giustizia.
Senza trascurare il fatto che le autorità ucraine appaiono come principali accusate di aver fatto eliminare un giornalista come Rocchelli che avrebbe dimostrato e mostrato al mondo di quali crimini orrendi si era macchiato il regime di Kiev con bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile del Donbass.
Di seguito l’importante documento tradotto dalla lingua ucraina a quella italiana.
Al Comandante della Guardia Nazionale
Tenente Generale ALEROV JU. V.
Guardia Nazionale Ucraina
Reparto Militare nr 3066
Sede Legale:
via Eughena Konoval’tsa, 38
01133 KIEV – tel. 284-59-82
DOCUMENTO nr 287 del 07 luglio 2017
Si fornisce elenco dei militari con scopi operativi (Battaglione di Riserva) del Battaglione “Eroe dell’Ucraina”, al Generale Serghei Kulchitskij, che erano con il Sergente Markiv V.M. in missione nella zona per operazioni anti-terrorismo il 24 maggio 2014 e sono stati selezionati per deporre in veste di testimoni:
1 – Il Comandante della Prima Sezione Operativa, Tenente Maggiore Tkachencko Serghey Vladimirovich – tel. 050995
2 – L’Istruttore di Guida del Secondo Reparto, Secondo Plotone, Prima Sezione Operativa, Sergente Lev Ruslan Bogdanovich – tel. 068-290-0926
3 – Sottocomandante di Plotone – Primo Vano – Quarto Comandante di Plotone – Prima Sezione Operativa, Sergente Siksoj Ruslan Aleksandrovich – tel 066-761-0425
4 – L’Istruttore di Guida del Secondo Reparto, Quarto Plotone, Prima Sezione Operativa, Sergente Gut Roman Igov’evich, tel.063-162-3749
5 – Il Sottocomandante di Plotone, Seconda Sezione Operativa, Sergente Pilipchuk Pavel Petrovich – tel 063-628-9721
6 – L’Esploratore di Gruppo, Seconda Sezione di Esplorazione per Servizi Speciali, Soldato Scelto Orlov Maksim Anatolevich, tel. 063-628-9721
7 – Il Cannoniere della Seconda Esplorazione dell’Artiglieria Pesante per Servizi Speciali, Soldato Scelto Solomonka Roman Vitalevich
8 – L’Autista del Secondo Gruppo per Servizi Speciali, Soldato Scelto Sarahman Igor Zinovevich – tel 093-690-34-98
9 – Il Comandante del Primo Dipartimento Economico di Sostegno Materiale di Plotone – Ivanishin Roman Vasilevich – tel 096-972-3479
Riferisci che le persone di cui sopra sono stati istruiti circa l’importanza di affermare la versione della Difesa; agli stessi è già stata fatta firmare una dichiarazione nella quale si impegnano a non diffondere qualsiasi altra notizia che possa contraddire la tesi della Difesa ed in particolar modo informazioni che riguardano l’apertura del fuoco di artiglieria e di mortai sulla zona della montagna di Karatchoun durante quel periodo.
Il Vice Comandante del Reparto Militare nr 3066
RYKHTIK K. V.
Articolo a firma di Vittorio Gigliotti (Presidente dell’Associazione Culturale Cantiere Laboratorio)