Armonie d’Arte Festival 2016: presentata la XVI edizione

Un cartellone articolato che ancora una volta mette in risalto un profilo alto e denso di significati, oltre che caratterizzato, come sempre da una fortissima attività produttiva e da esclusive. Armonie d’Arte Festival questa mattina presso la Sala Conferenze del Parco Archeologico “Scolacium” ha svelato il cartellone della XVI edizione. Il direttore artistico Chiara Giordano nonostante le attuali generali difficoltà generali non ha ceduto alle facili sirene commerciali ed ha continuato a pensare ad un Festival «che avverte tutta la responsabilità di un ruolo attivamente culturale che guarda all’Arte anche come strumento strategico di dialogo, confronto e sviluppo sociale oltre che di alimento individuale».

La novità di Armonie d’Arte Festival è rappresentata da una struttura molto chiara in sette focus, ciascuno connotato da un colore diverso; ogni focus affronterà un tema diverso, che ogni anno cambierá solo negli specifici contenuti. Dunque un impegno costante e imprescindibile di una nuova immagine del Festival.

La conferenza stampa che ha visto la presenza di Gregorio Aversa, direttore del Parco di Scolacium, di Angela Tecce, direttore del Polo Museale della Calabria, di Rosalba Paletta in rappresentanza di Paolo Abramo, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Pietro Falbo, presidente Ascom Confcommercio di Catanzaro, Attilio Benincasa  presidente di Confartigianato Catanzaro, del giornalista RAI Francesco Brancatella e il regista Lorenzo D’Amico De Carvalho, è stata anche un momento di riflessione e di un accorato  appello al mondo delle istituzioni e dell’imprenditoria, un grido d’allarme sul futuro della cultura nella nostra regione.

«Armonied’Arte – ha dichiarato Chiara Giordano, in apertura di conferenza stampa – è un festival che ha segnato il panorama culturale della Calabria e dello spettacolo colto senza mai cedere alla tentazione di un’attività di massa e mantenendo al contempo un profilo aulico  ma mai di nicchia».

Una sfida, quella lanciata dal direttore artistico del Festival, raccolta da Gregorio Aversa. «Credo utile – ha ribadito il direttore – sostenere il festival perché ne conosco la fama ed il successo oltre che l’alto livello qualitativo. Mi farebbe piacere – ha auspicato – che diventasse un modello per le altre realtà calabresi».

«Siamo convinti – ha dichiarato Rosalba Paletta – che in un momento di crisi non abbia chance chi si affida ad un approccio alla De Filippo, ”ha da passà ‘a nuttata”, ma solo se si punta sui talenti, se si rinnovano le tradizioni con i linguaggi dell’innovazione, se si guarda all’estero tenendo ben saldi i piedi sui territori e se si scelgono la bellezza e la cultura attraverso l’economia della condivisione la Calabria e l’Italia avranno un futuro alla loro altezza e per tutti».

Fare sistema attraverso la rete e le sinergie, come ribadito da Pietro Falbo «sono i principi cardine di un Festival che anno dopo anno ha rappresentato un progetto importante che attiene allo sviluppo della cultura della nostra regione».

Perché il Festival non si limita ad essere un contenitore ma trova un suo senso ed ha un suo valore soprattutto per la sua collocazione in uno spazio ricco di storia come il Parco di Scolacium perché «la memoria – come sottolineato dalla dottoressa Tecce – è ciò che ci costituisce oggi». «Una sorta di “Armata dei folli” – come definita da Attilio Benincasa – capace di mettere in moto quel processo rivoluzionario necessario per superare la difficile situazione attuale».

Il nutrito cartellone sarà inaugurato il 24 luglio dal focus giallo con uno spettacolo di danza in due atti tra i più interessanti e apprezzati dagli estimatori di questo genere: “Carmen” dall’opera di Bizet con le coreografie di Fredy Franzutti e la partecipazione del Balletto del Sud.

Il jazz vivrà due momenti diversi in due concerti di grande appeal artistico e mediatico con Mike Stern & Bill Evans il 31 luglio (focus blu) e Stefano Bollani insieme a Manu Katchè il 7 agosto (focus verde). Quest’ultimo presenterà il suo nuovo album in cui sono riletti alcuni dei più suggestivi classici della musica napoletana.

La presenza di due stelle di prima grandezza impreziosiranno il focus rosso. Svetlana Zacharova, che secondo Michail Baryshnikov è la più grande ballerina vivente, e Vadim Repin, accreditato da musicisti e dalla critica come il miglior violinista della scena internazionale,  il 13 agosto saranno di scena accompagnati dall’Orchestra da Camera del Teatro San Carlo di Napoli, e da Etoile dei più  grandi teatri del mondo che hanno fatto la storia della danza negli ultimi secoli come il Teatro Bolshoi di Mosca, il Teatro Marinski di San Pietroburgo e il Royal Ballet Opera House Covent Garden di Londra.

Il secondo appuntamento di rilievo del focus rosso è una produzione originale di Armonie d’Arte Festival: Francesco e il Sultano. In conferenza stampa, della loro opera e di uno degli episodi simbolo del travagliato rapporto tra l’islam e la cristianità ne hanno parlato Francesco Brancatella,  e il regista Lorenzo D’Amico De Carvalho. «San Francesco – ha dichiarato il giornalista Rai  – sapeva che nessuno si salva da solo e che gestire la storia di noi contemporanei come una lotta fratricida rappresenta la scomparsa di tutti e la morte dell’umanità». Ad accomunare i due soggetti, così distanti tra loro, un’idea comune di pace e di felicità che trova nella via del dialogo e del confronto terreno fertile di crescita. L’opera trae spunto da un soggetto inedito di Suso Cecchi D’Amico al quale aveva lavorato insieme al grande Franco Zeffirelli. E nonostante la «suggestione di avere come genitori artistici di questo lavoro Suso e Zeffirelli – come dichiarato dal regista Lorenzo D’Amico De Carvalho – la rappresentazione offre un format rivisto dell’intervista impossibile e rivisitato in termini di spettacolo con una compagine artistica di assoluto profilo». A curare le coreografie e in qualità di regista Micha von Hoecke, una vecchia conoscenza del Festival. Interpreti di prestigio saranno Alessio Boni, Mariano Sigillo e Edoardo Siravo.

I focus viola e marrone saranno rappresentati dai tributi a Shakespeare e Pitagora. Omaggio per i 400 anni dalla morte,  “Shakespeare sonetti” (23 agosto) sarà interpretato da Dante Antonelli in collaborazione con un laboratorio curato da Fondazione Armonie d’Arte. Un lavoro che non mancherà di emozionare. “Pitagora – la nascita di un uomo nuovo” (26 agosto), interpretato da Roberto Kirtan Romagnoli sarà un viaggio molto particolare che guiderà il pubblico dentro verità e misteri di un uomo – Pitagora – davvero immortale.

A chiudere Armonie d’Arte Festival sarà “Calabriadarte&Entertainment” (focus arancio) giorno 10 settembre, giornata in cui dalle 8,00 alle 23,00 verrà offerta una opportunità di espressione agli artisti locali. Un ennesimo attestato di stima e di attenzione nei confronti dei giovani della nostra terra che troppo spesso non riescono ad esibirsi nei circuiti importanti della Calabria.

Sono previsti, inoltre, altri progetti speciali come visite guidate teatrali, degustazioni d’epoca, conferenze,  proiezioni e molto altro. Così come offerte dedicate, pacchetti turistici e servizi all’utenza.

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