Scoperta una rete di truffe universitarie con 10 milioni di euro di guadagni illeciti e 9 persone in carcere per associazione a delinquere, truffa e corruzione, anche in Calabria
Dalle prime ore dell’alba, le forze del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari e BAT sono impegnate in un’importante operazione che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 individui. L’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Trani, è il risultato di una lunga e complessa indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Trani. L’indagine ha svelato una vasta rete criminale dedita a truffe legate al rilascio di titoli di studio falsi, con un valore totale stimato di circa 10 milioni di euro.
I reati contestati includono associazione per delinquere, truffe aggravate, falso materiale, corruzione e autoriciclaggio. Gli arrestati sono accusati di aver operato in maniera sistematica attraverso una serie di strutture associative dislocate in diverse regioni italiane, tra cui Puglia, Lombardia, Calabria e Lazio.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i membri del gruppo criminale avrebbero istituito società estere apparentemente legittime, in paesi come Cipro, Regno Unito e America Latina, per simulare la validità di titoli di studio non riconosciuti ufficialmente in Italia. Questi titoli falsi, ottenuti attraverso un’attività fraudolenta, erano venduti a circa 8.000 euro ciascuno a studenti e professionisti in cerca di certificazioni per accedere a concorsi pubblici e opportunità lavorative, soprattutto nel settore dell’istruzione.
Il modus operandi del gruppo includeva l’utilizzo di siti web, pagine Facebook e profili WhatsApp per promuovere e vendere i falsi titoli. Inoltre, i truffatori rilasciavano documenti contraffatti, come pergamene con loghi falsi e certificazioni contraffatte, e in alcuni casi, per ottenere un’apparente ufficialità, utilizzavano documenti falsificati provenienti da prestigiose università italiane, come l’Università Sapienza di Roma.
Le indagini hanno rivelato anche la creazione di un “polo universitario” con sede a Trani, supportato da una rete di oltre 55 punti di contatto sparsi in tutta Italia, che reclutava e ingannava numerosi clienti. I fondi illeciti generati sono stati reinvestiti in beni di lusso e immobili, schermati tramite intestazioni a società fittizie.
Le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, comprese quote di otto imprese, e hanno eseguito numerose perquisizioni in tutta Italia. Inoltre, le società coinvolte sono state segnalate per responsabilità amministrativa connessa ai reati accertati.
Questa operazione dimostra l’impegno della Procura di Trani e della Guardia di Finanza nella lotta contro i crimini economici e le frodi, a tutela della legalità e dell’integrità pubblica. Si sottolinea che le persone coinvolte sono attualmente in fase di indagine e non sono da considerarsi colpevoli fino a una condanna definitiva.
La diffusione di questo comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Trani, in conformità con le disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021, per garantire la trasparenza e l’interesse pubblico all’informazione.
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