Riceviamo e trasmettiamo nota stampa
Venerdì scorso, approvando un’apposita proposta di legge, il capoluogo della Regione Calabria ha preso una chiara posizione politica al fine di disinnescare quel silenzio che avvolge la riforma della legge elettorale regionale e gli strumenti di promozione del genere sottorappresentato (le donne!) che devono essere necessariamente inseriti al suo interno.
Insomma, Catanzaro ha detto sì alle quote e alla doppia preferenza di genere per il voto delle prossime regionali, ad un anno di distanza dalle scorse elezioni amministrative del 2017 che hanno visto entrare nel civico consesso un numero considerevole di consigliere comunali.
Certo, non può essere trascurato il triste dato politico della elezione, poche settimane fa, di un consiglio provinciale totalmente a composizione maschile, ma il sostegno del Sindaco alla proposta approvata venerdì scorso è stato netto, trasparente e deciso.
Ed è per questo che non si può che plaudere a Sergio Abramo che con serietà ha preso posizione mettendoci la faccia, a differenza di molti esponenti politici che siedono in un consiglio regionale dimostratosi nel complesso riottoso ad una presenza anche femminile.
Sì, perché una proposta di legge analoga, ne ho parlato a più riprese, è stata licenziata oltre tre anni fa in Commissione affari istituzionali del consiglio regionale ed in aula ci è arrivata lo scorso settembre giusto il tempo di un veloce voto per rinviarla e, evidentemente, mai più rivederla, con il placet di maggioranza (in primis della firmataria della legge, Flora Sculco) di centrosinistra e dell’opposizione di centrodestra.
A parti invertite, invece, la maggioranza di centrodestra nel Comune capoluogo ha proposto e votato compatta, nonostante le frizioni interne del post-voto provinciale. In particolare il consigliere Andrea Amendola, in polemica con la sua coalizione, ha comunque voluto partecipare ed esprimere un voto positivo.
Un plauso che va esteso anche all’opposizione in consiglio comunale che ha sostenuto compatta la proposta con il proprio voto positivo, nonostante l’assenza eccellente di Enzo Ciconte, che a più riprese si è dichiarato favorevole in principio, ma quando c’è stato da votare per la doppia preferenza (in Regione e Comune) ha, però, “nicchiato”.
Bene, quindi, questo stimolo bipartisan alla Regione che riapre una partita che sembrava chiusa con la nomina in seno al Consiglio Regionale di un “gruppo di lavoro sulla legge elettorale”, mai riunitosi e mai, forse, formalmente costituitosi.
E chissà se gli altri capoluoghi di provincia, in particolare Cosenza con il Sindaco Mario Occhiuto (che sul tema fino ad oggi ha taciuto), non possano prendere esempio dall’iniziativa del capoluogo di Regione mandando un segnale nella stessa direzione.
Alessia Bausone