Si sono concluse le riprese del corto “Il nostro sangue” regia di Guido Palummo. Scritto assieme a Milo Tissone ed Eleonora Bordi. Si tratta del saggio di diploma di un gruppo di giovani allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma seguiti dal maestro Gianni Amelio. Girato tra il borgo marino di Longobardi (Cs) e le antiche mura del Castello della Valle di Fiumefreddo Bruzio (Cs). Un cortometraggio sostenuto dalla Fondazione Calabria Film Commission.
All’organizzazione del corto hanno partecipato: Alessandro Elia e Walter De Majo. Alle luci Francesco Drago, per i costumi Ginevra Angiuli; scenografia di Benedetta Petrilli e suono Arianna De Luc.
“E’ stato il mio maestro Gianni Amelio a incoraggiarmi e a suggerirmi di realizzare il mio corto di diploma in Calabria – racconta Guido Palummo – L’idea di girare nella mia terra mi frullava in testa già da tempo e le sue parole mi hanno definitivamente convinto. Sono entrato alla Sperimentale portando come cortometraggio di ammissione un lavoro girato in Calabria e l’idea di chiudere il percorso triennale nella scuola con un altro corto “dalla mia terra” mi ha entusiasmato. Ho preso ispirazione dalla mia famiglia. Soprattutto dai miei nonni. Mescolando le storie che mi raccontavano da bambino e osservandoli vivere, discutere, litigare e volersi bene. E’ uscita l’ossatura (ma soprattutto tanto muscolo) della storia. In alcune scene ho riportato dei loro piccoli e teneri gesti senza alterarli minimamente, perché già inimitabilmente autentici. Anche i nomi dei personaggi sono tutti rubati alla mia famiglia. Questo per ringraziarli di tutto”.
“Il nostro sangue -racconta nelle sue note di regia il giovane autore calabrese- è ambientato in una Calabria degli anni ’50. Protagonista la mia terra d’origine che fa da sfondo alla storia dei due protagonisti nati e cresciuti in un piccolo borgo. Due personaggi – aggiunge – che finiranno per essere rivoluzionari del loro tempo, negli atteggiamenti e nelle scelte: Peppino e Franchina”. Il film ha inizio ai giorni d’oggi, durante il loro sessantesimo anniversario di matrimonio per poi ripercorrere la loro storia d’amore e un antico segreto celato. “Il sangue è al centro del racconto- afferma Palummo- come pulsione, legame e sacrificio. Segna le tappe dei personaggi, in maniera metaforica o concreta, velata o nuda e cruda.
“Abbiamo girato circa una settimana in Calabria e abbiamo avuto una splendida accoglienza-conclude il giovane regista – fondamentale è stato l’appoggio della Calabria Film Commission senza la quale non avremmo potuto realizzare il corto di diploma. Ringrazio anche l’amministrazione comunale di Fiumefreddo e alcuni operatori privati che ci hanno messo a disposizione le loro strutture”.