La Procura Federale ha notificato all’Avellino e al Catanzaro la conclusione delle indagini in merito alla partita Catanzaro-Avellino del 2013 del campionato di Lega Pro.
I federali hanno comunicato alla società irpina e al club giallorosso la chiusura delle indagini sulla partita che costo la Serie B alla formazione allora allenata da Massimo Rastelli contestando ad entrambe le società l’illecito sportivo per responsabilità diretta ed oggettiva. Addebiti di colpa pesanti con un altro processo sportivo in vista per l’Avellino.
Proposte di deferimento per il presidente Walter Taccone e il direttore sportivo Vincenzo De Vito e, per il Catanzaro all’ex patron Giuseppe Cosentino e all’ex direttore sportivo giallorosso Armando Ortoli.
Al Catanzaro sono state contestate anche altre violazioni in ordine al rapporto con l’allora allenatore Francesco Cozza.
DICHIARAZIONE ALLA STAMPA DEL D. G. FRANCESCO MAGLIONE (aggiornamento delle 18,59)
“La notifica della conclusione delle indagini da parte della Procura Federale relativamente alla partita Catanzaro – Avellino del 2013 non ci ha certo colto di sorpresa. Era un atto che aspettavamo”. Lo ha dichiarato il direttore generale del Catanzaro Calcio Francesco Maglione. “Come tutti sapranno – ha commentato ancora il dirigente della società giallorossa – si tratta di fatti accaduti quattro anni fa che non hanno nulla a che vedere con l’attuale compagine societaria e che comunque, in base alla normativa, si trova coinvolta per responsabilità diretta e oggettiva. Già da domani mi incontrerò con il legale Sabrina Rondinelli per predisporre un’accurata linea difensiva che tuteli il Catanzaro qualora si dovesse arrivare a un deferimento. In tal caso faremo valere le nostre ragioni e cercheremo di dimostrare la totale estraneità ai fatti imputati del presidente Cosentino e di coloro che, coinvolti a vario titolo, rappresentavano quel Catanzaro”.