Si riporta testo integrale della nota diramata dai consiglieri comunali Tommaso Brutto, Vincenzo Capellupo, Giuseppe Celi, Domenico Concolino, Antonio Corsi, Oreste Cosentino, Lorenzo Costa, Sergio Costanzo, Giulio Elia, Antonio Giglio, Roberto Guerriero, Manuel Laudadio, Rosario Lostumbo, Rosario Mancuso, Antonio Mercurio, Franco Passafaro, Marco Polimeni, Ezio Praticò, Danilo Sergi e Sabatino Ventura:
“Con scaltrezza e furbizia si stava consumando l’ennesimo atto clientelare dell’amministrazione Abramo. Fortuna ha voluto che alla grottesca rappresentazione fossero presenti alcuni di noi consiglieri comunali che, con le prerogative previste dal ruolo di eletti, hanno ritenuto opportuno manifestare il proprio sconcerto mentre si stava verificando una forzatura inopportuna nei confronti del presidente dell’Amc Rosario Colace. Colace ha affrontato con diniego e determinazione le rimostranze dell’assessore alla mobilità, Giovanni Merante, il quale, in presenza del dott. Pietropaolo, soggetto ad oggi estraneo all’amministrazione, pretendeva venisse annullato un atto già votato dal Consiglio comunale. Tale documento prevede l’incremento dell’orario di servizio dell’Amc finalizzato all’attivazione della Funicolare e a sopperire ai pensionamenti programmati. Tutto questo è stato evidenziato nell’allegato varato dall’aula rossa, all’unanimità dei presenti, insieme alla pratica in oggetto.
Chi fra di noi era ieri sera nella sede dell’Amc, ha ritenuto inopportuno confrontarsi con Merante e ha, inoltre, invitato il sindaco Abramo e il presidente Colace a soprassedere alla nomina del nuovo dg. Per quella figura va individuato, come criterio di selezione professionale anche considerando la specificità della materia, soprattutto per ciò che riguarda la Funicolare, un ingegnere meccanico.
Intanto, ci sentiamo garantiti dall’autonomia dimostrata dal presidente Colace e lo invitiamo, ancora una volta, a non presentare in via ufficiale le annunciate dimissioni dalla carica, che causerebbero un ulteriore stallo gestionale della Partecipata. Speriamo che Colace resti dov’è: in questo modo si eviterebbero strumentalizzazioni politiche in vista dell’imminente scadenza elettorale, e verrebbero tutelate le professionalità che operano all’interno dell’Azienda, che non si devono trovare “contese” nel bel mezzo delle elezioni”.