CATANZARO: Grandi, Bernardi, Moi, Orchi, Patti, Agnello, Maita, Squillace, Firenze (70′ Caruso), Mancuso (81′ Foresta), Razzitti A disposizione: Scuffia, Caselli, Fulco, Garufi, Barillari, Olivera, Agodirin Allenatore: Agodirin
CATANIA: Liverani, Pelagatti, Bergamelli, Bastrini, Parisi, Russotto (71’ Lupoli), Musacci, Agazzi, Di Cecco Calderini, Falcone (84′ Bombagi), A disposizione: Logafatu, Garufo, Nunzella, Pessina, Di Stefano, Calill, Falleca Allenatore: Pancaro
Arbtro: Paolini di Ascoli Piceno
Ammoniti Patti, Bastrini, Di Cecco, Calderini, Pelagatti, Bernardi Caruso
Spettatori 1925 compreso 782 abbonati per un incasso totale di € 16929
Zero a zero nella sfida tra le nobili decadute Catanzaro e Catania al termine di una partita dominata dal vento che l’ha fatta da padrone impedendo alle due squadre di proporre un calcio quanto meno accettabile.
Il Catanzaro per la terza volta consecutiva in casa non riesce a segnare, ma la cosa più grave è da sette giornate senza vittorie e la zona play out è ormai li ad un passo.
Mister Erra conferma lo schieramento tattico di Cosenza con la sola variante di Orchi al posto dello squalificato Ricci, invece l’allenatore del Catania Mister Pancaro si riaffida all’ex Russotto fermo per infortunio da un pò di tempo e rinuncia al bomber Calil in pessime condizioni di forma.
Primo tempo con gli etnei con il vento a favore che però sfruttano in maniera pessima visto che Grandi è impegnato solo su una punizione dell’ex Russotto, per il resto tanti cross in area, soprattutto da calci da fermo, gestiti alla meno peggio dalla difesa giallorossa.
Nel finale del tempo padroni di casa pericolosi prima con Firenze, che lanciato da Mancuso in uno dei rari contropiedi delle aquile, che però calciava addosso a Liverani in uscita e poi con Squillace che tira alto da ottima posizione.
Nella ripresa il vento cala leggermente d’intensità ed il Catania, seppur contro vento e contro sole, gestisce bene la partita tenendo bene la palla e pressando alto gli uomini in casacca rossa non consentendo loro di creare nulla di particolare, se non una serie di calci d’angolo senza esito.
Ci sarebbe anche un mani in area di rigore etnea che l’arbitro reputa involontario.
Entrambi le panchine cercano di cambiare qualcosa inserendo forze fresche e Caruso avrebbe la palla del vantaggio, ma cincischia e il suo tiro è deviato in angolo, lo stesso avviene su un tiro di Squillace da buona posizione.
Nel finale le emozioni più importanti: Bernardi si crea a tempo scaduto da pochi secondi un varco sulla destra del fronte d’attacco giallorossa, ma il suo cross è in bocca a Liverani, e al minuto 92 Grandi compie il miracolo su colpo di testa da pochi passi di Bombagi subentrato all’evanescente Falcone.
Sarebbe stata una beffa per entrambi le squadre che hanno paventato una sterilità offensiva spaventosa e che dovranno lottare fino alla fine per la salvezza.