Nota dell’assessore all’urbanistica, Modestina Migliaccio Santacroce.
L’area di Giovino, giustamente ritenuta uno straordinario patrimonio ambientale della città, non sarà oggetto di interventi edificatori. La recente sentenza del TAR di Catanzaro, che ha accolto solo un profilo formale del ricorso presentato dalla ricorrente Di Tocco (disciplina del silenzio-assenso), non preclude al Comune la possibilità di rigettare, in autotutela, la richiesta di “permesso di costruire”, eventualità indicata nella stessa sentenza del tribunale amministrativo. D’altro canto, la documentata mancanza delle opere di urbanizzazione di livello comprensoriale e interne all’area in questione costituisce un ostacolo insuperabile per la concessione del permesso a costruire, come confermato da una consolidata giurisprudenza in materia urbanistica.
L’Amministrazione si riserva comunque la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza.
Vale la pena di ricostruire la vicenda. Il Comune di Catanzaro ha rigettato il richiesto “permesso di costruire”, soprattutto con riferimento, come detto, alla documentata mancanza delle opere di urbanizzazione di livello comprensoriale e interne all’area oggetto dell’intervento edificatorio. Tale intervento ha le stesse caratteristiche di una precedente richiesta sempre della ricorrente Di Tocco già oggetto di contenzioso di cui si è in attesa della sentenza del Consiglio di Stato. D’altronde, già in fase di stesura del vincolante Piano Comprensoriale di Giovino era stato riconosciuta, previa formale concertazione, la mancanza delle opere di urbanizzazione. Lo stesso TAR nella sentenza chiarisce che il Comune di Catanzaro si dovrà determinare di nuovo, se lo riterrà opportuno, con la procedura di annullamento. In sostanza il Comune di Catanzaro nella fase difensiva ha ritenuto di contrastare l’assentimento sulla scorta di una già formata giurisprudenza del Consiglio di Stato ed inoltre nel merito tecnico e giuridico ha evidenziato la totale assenza delle opere di urbanizzazione interne ed esterne all’area oggetto della richiesta del permesso di costruire. Nella consolidata giurisprudenza in materia urbanistica la necessità che l’area sia dotata delle opere di urbanizzazione nei livelli minimi previsti dalla legge costituisce il cardine giuridico insuperabile in termini di legittimità specialmente nella certezza dell’abnorme consistenza dimensionale dell’area nella fattispecie oggetto d’intervento. Il Comune di Catanzaro, nell’interesse della collettività, trattandosi di un’area di grande qualità turistico ambientale, provvederà eventualmente ad impugnare la predetta sentenza, anche con l’assunzione di provvedimenti amministrativi di annullamento in autotutela, allo scopo di non consentire interventi edificatori privi di qualità ambientale, urbanistica ed architettonica. In sostanza questa amministrazione di fatto sta agendo in armonia politica con la precedente amministrazione Olivo che ha ritenuto di tutelare l’area di Giovino, ormai considerata “polmone verde“ di straordinaria importanza ambientale turistica. Tant’è che all’epoca furono rigettate le lottizzazioni presentate e la correttezza amministrativa di tali scelte fu confermata da sentenze del Consiglio di Stato. Questa amministrazione intende assolutamente non discostarsi dai comportamenti amministrativi e politici pregressi, ritenendo l’area di Giovino assolutamente da tutelare nell’interesse pubblico della comunità catanzarese.