È partita in questi giorni l’edizione 2017 del progetto didattico denominato “Viaggio esperienziale nelle vie della seta”, l’itinerario storico-artistico-sensoriale ideato dall’associazione “CulturAttiva” e legato alla Nobile arte serica catanzarese, che quest’anno vedrà anche la collaborazione del Comune di Catanzaro e dell’associazione culturale “Confine Incerto”.
L’iniziativa è parte integrante del progetto “Baco da seta”, lanciato dalla Cooperativa “Nido di Seta”, che a San Floro ha ripreso l’intera filiera della seta, dalla coltivazione del gelso e dall’allevamento del baco, alla produzione del prezioso filato e alla creazione di semplici tessuti.
«Il progetto sposa appieno i principi di base di “CulturAttiva” – afferma la presidente dell’associazione, Angela Rubino – che si propone di diffondere la conoscenza della storia e della cultura locale mediante iniziative che raccontino il territorio da vari punti di vista e con diversi linguaggi. Il suo fine infatti – prosegue la Rubino – è quello di far conoscere ai più giovani il legame tra la città di Catanzaro e l’antica arte della seta, che ebbe un immenso valore per Catanzaro, soprattutto nel periodo compreso tra il 1300 e il 1700 circa, quando essa costituì la principale fonte di benessere economico per l’intero territorio e rese la città famosa in tutta Europa per la straordinaria pregevolezza dei tessuti prodotti nella sue filande. Al racconto della storia di alcuni dei luoghi maggiormente legati a quest’attività, sarà affiancato un laboratorio di teatro interattivo e sensoriale condotto dall’attrice Emanuela Bianchi».
Il punto di partenza di questo viaggio nelle nostre radici è San Floro dove, con la preziosa guida di Domenico Vivino, Giovanna Bagnato e Miriam Pugliese, i ragazzi visitano il suggestivo Museo didattico della seta, per poi immergersi in una suggestiva cornice rurale, visitando l’immenso gelseto e l’allevamento dei bachi per poi scoprire come avviene il magico processo della trattura della seta. Dopo pranzo il percorso prosegue alla volta della “città della seta”, ovvero il luogo dove un tempo convergeva il prezioso filato per essere tessuto nelle numerose filande cittadine. Qui i ragazzi vengono condotti lungo i vicoletti angusti del cuore antico della città, ascoltando i racconti di quando genti greche diedero vita alla città e vi portarono i loro usi e costumi, tra i quali la nobilissima arte della seta. La narrazione verrà avvolta dal mistero in quanto, a tratti, si farà viva una donna sconosciuta che riferirà vicende della sua vita legate alla magia della seta. La sua presenza si farà sempre più incisiva, culminando nella suggestiva esperienza del laboratorio sensoriale “Dal baco alla trama”.
«L’esperienza sensoriale – l’attrice Emanuela Bianchi – è una forma di teatro contemporaneo che prende avvio dall’idea che il gioco sia lo strumento ideale non solo per sviluppare la creatività, ma anche per garantire una modalità di apprendimento più veloce e diretta. Il percorso sensoriale si avvale dell’uso della vista, dell’udito, dell’olfatto, del tatto e del gusto per realizzare drammaturgie attive ed interattive e rendere protagonisti attivi coloro che solitamente sono considerati solo spettatori passivi».
Il progetto didattico “Baco da seta” è un esempio tangibile di come lavorando insieme, ognuno con la propria professionalità, sia possibile realizzare delle iniziative fondate sulla valorizzazione della nostra storia, un immenso bacino di leggende, di eccellenze, racconti, tradizioni le cui tracce sono ancora incise nel nostro presente e la cui eco chiede solo di venire alla luce per realizzare quel tanto atteso cammino di rinascita della nostra terra.