Testo integrale della dichiarazione diramata dal consigliere comunale di Pd, Francesco Passafaro
“Il sindaco Abramo vive alla giornata e non conosce la parola programmazione. La sua è una campagna elettorale continua, mentre la città langue in una crisi senza ritorno. Ci vorrebbe uno scatto, una visione d’insieme dei problemi, ma la quotidianità – peraltro gestita in maniera pessima, acqua, depurazione, verde pubblico – ha sempre il sopravvento.
In questo quadro s’innesta la mancata approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) che dovrebbe essere lo strumento per una seria, attuale programmazione generale e specifica del territorio in relazione alle mutate esigenze della società catanzarese.
Con il PSC ci sarebbe la possibilità di rimettere ordine a Catanzaro, di impedire nuove speculazioni e soprattutto di puntare su una crescita basata sulla “rigenerazione” urbana, vale a dire sul recupero di vecchie unità edilizie attualmente non utilizzate.
Con il PSC si potrebbe disegnare una Catanzaro vero Capoluogo della Calabria, capace di essere il riferimento certo per tutta la comunità calabrese e con l’esaltazione del suo ruolo direzionale, anche grazie alla sua posizione baricentrica nell’Istmo.
Con il PSC si potrebbero mettere in movimento tutte le risorse legate all’ambiente, al turismo, alla cultura.
Alcune domande sorgono allora spontanee. Perché Abramo, che è anche assessore all’urbanistica, ha bloccato la redazione del PSC ? Quali interessi ci sono dietro la decisione di tenere in piedi un Piano Regolatore vecchio di 15 anni ? Perché non si procede al bando per il conferimento degli incarichi professionali per la redazione del PSC ?
Un dubbio, su quest’ultimo aspetto, ce l’abbiamo. Visto che la discutibile proposta avanzata dagli uffici, cioè il conferimento di incarichi professionali gratuiti, è stata bollata come “immorale” dal presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, prof. Capocchin, Abramo non se la sente di mettersi contro, ad un anno dalle elezioni, gli Ordini professionali.
Ma così la città muore e si annullano anche le poche prospettive di sviluppo. Tutto si fa o non si fa in vista delle elezioni. Noi chiediamo che l’iter del PSC riprenda il suo corso, che il sindaco-assessore all’urbanistica si assuma le sue responsabilità. In ogni caso, noi pretendiamo che lo stato dell’iter progettuale venga discusso nuovamente in Consiglio comunale, nel tentativo di smuovere questa inerzia su uno degli argomento fondamentali della città”.