Riceviamo e pubblichiamo:
Se non conoscessimo molto bene il sindaco Abramo, persona perbene e dalla specchiata integrità morale, ci verrebbe da pensare che l’amministrazione comunale mantenga rapporti di “contiguità” con l’azienda privata che gestisce il servizio della raccolta differenziata per conto del Comune.
Molte, infatti, le contraddizioni che caratterizzano il rapporto che intercorre tra l’amministrazione comunale e la Sieco laddove alla quasi totale mancanza di controllo e di contestazione di addebiti da parte dgli uffici preposti nei confronti del privato, corrisponde un servizio non all’altezza delle risorse impegnate dai contribuenti catanzaresi.
Basta, infatti, una sommaria lettura del capitolato speciale di appalto per registrare la mancata erogazione di alcuni servizi, da parte della Sieco, con la contestuale “omissione” da parte dell’amministrazione comunale nel procedere con le contestazioni, gli addebiti e le penali previste.
Una vicenda, questa, forse frutto della nostra fantasia ?
Assolutamente No. Abbiamo, infatti, in diverse occasioni, notiziato il sindaco e per ultimo, in data 17.10.2017, con prot.llo nr. 96475, abbiamo segnalato al primo cittadino, con una interrogazione, molte delle “incongruenze” che regolano il rapporto tra l’amministrazione comunale e la Sieco senza ottenere risposta alcuna.
Abbiamo chiesto, lo ribadiamo pubblicamente, perchè la Sieco non dota la città delle 2 (due) “ISOLE ECOLOGICHE” previste dal capitolato d’appalto e dall’offerta tecnica. Abbiamo chiesto perchè gli Uffici non applicano le penali previste dal capitolato speciale d’appalto agli artt. 14 e 27. Chiediamo, inoltre, ad alta voce, se in tale condotta omissiva dell’amministrazione è ravvisabile addirittura un “eventuale” danno erariale.
Ma se l’amministrazione comunale in tema di raccolta differenziata si contraddistingue per un assordante e sospetto silenzio, l’ARPACAL, al contrario, nei giorni scorsi ci ha ricordato “ufficialmente”, con tanto di report pubblicato sul proprio sito, che a Catanzaro, nel 2016, non è stato raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata previsto dal capitolato.
Ergo: saprà l’amministrazione comunale essere conseguenziale e quindi applicare le penali previste di cui all’art. 27 del capitolato speciale di appalto ?
Tante, dunque, le “dimenticanze” dell’amministrazione comunale che ci farebbero propendere a pensare che vi possa essere “contiguità” tra alcuni apparati comunali ed i privati. In questo campo e probabilmenti anche in altri . . . .
Tocca al sindaco Abramo dare un segnale preciso ed inequivocabile di legalità e buona amministrazione restituendo trasparenza ad un settore, quello della raccolta differenziata, ad oggi con molte ombre e punti oscuri.
Colga, il sindaco, il nostro accorato appello al ripristino della legalità in un settore molto complesso e delicato qual’è quello della raccolta differenziata. Non lasci adito a dubbi o illazioni. Istituisca, immediatamente, un “tavolo tecnico” con i suoi dirigenti e funzionari e faccia il punto della situazione del servizio nel suo insieme, imponendo, laddove previsto, il calcolo delle penali al privato.
Risorse che, suggeriamo al sindaco Abramo, potrebbero essere “compensate” con la ditta ed utilizzate per migliorare il sistema di raccolta con l’aggiunta di quei nuovi servizi tanto richiesti dai cittadini “utenti”. PERCHE’, INFATTI, NON PENSARE AL RADDOPPIO DEL TURNO DI RACCOLTA DELLA PLASTICA UTILIZZANDO LE RISORSE DELLE PENALI ?
Basterebbe infatti poco per migliorare il servizio della raccolta differenziata garantendone legalità e trasparenza.
Ma questa si chiama “buona amministrazione”. Quella che un tempo caratterizzava l’operato del Sindaco Abramo.
EUGENIO RICCIO (CONSIGLIERE COMUNALE)