La confisca dei beni di proprietà mafiosa costituisce uno strumento giudiziario decisivo nella lotta contro la criminalità organizzata.
Oggi pomeriggio – riferisce Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – siamo stati presenti con un delegazione al presidio contro il declassamento della sede di Reggio Calabria dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nella città dello Stretto. Abbiamo raccolto l’appello del sindaco della Città Giuseppe Falcomatà e di tante altre associazioni, affinchè venga mantenuto e potenziato e non smantellato questa garanzia di legalità con impegni ancora più chiari e trasparenti sulla lotta alla criminalità organizzata. Non possiamo accettare passi indietro – prosegue – ne indietreggiare sulla percezione sociale della effettiva pratica della legalità che è la precondizione per assicurare sviluppo e fiducia da parte dei cittadini. Dobbiamo spingere invece sul grande valore dell’immediato uso sociale dei beni, perché questo diventa elemento cruciale nella affermazione di una nuova cultura libera da sudditanze rispetto alla criminalità organizzata. E’ indubbio – conclude Molinaro – che le Istituzioni Nazionali non possono far balenare nemmeno lontanamente che si possano indebolire interventi preventivi e repressivi in Calabria contro la n’drangheta che tutti definiscono la mafia più potente capace investire e formare flussi rilevanti di reddito illegale