Franco Cimino ritorna oggi – da par suo – sulla questione del Mercato di lido e con poche (e chiare) parole rimette in ordine il dibattito che si sta sviluppando intorno a quell’immobile.
Cimino dice due cose semplici semplici. L’ex mercato non deve essere trasformato in abitazioni – perché Catanzaro Lido è saturo di appartamenti e povero di spazi sociali e culturali – e deve essere al più presto precisata la sua destinazione futura. Meglio se tornasse ad essere un mercato, ugualmente positivo se divenisse un centro per anziani, una ludoteca per bambini, una struttura per la promozione della cultura e del tempo libero. Tra le righe, emerge altrettanto chiaro il rifiuto per l’abbattimento dell’immobile e la trasformazione in parcheggio.
A così tanta chiarezza – no alle speculazioni, sì al recupero da parte dell’amministrazione – fanno da contraltare le dichiarazioni confuse e spesso contraddittorie di alcuni esponenti della maggioranza. E’ vero – come scrive il Presidente della commissione urbanistica, consigliere Mirarchi – che è stata presentata in consiglio comunale (all’ultimo tuffo, diremmo) una direttiva che subordina l’alienazione del bene alla previa individuazione della sua destinazione d’uso da approvare in consiglio comunale ma è altrettanto vero che la strada maestra (chiara e lineare) sarebbe stata quella di togliere l’ex mercato da beni inserti nel piano di alienazione, così come aveva chiesto l’opposizione. Mirarchi è troppo avveduto per non sapere che il problema è stato rinviato e non risolto.
E’ vero che il Sindaco (e lo stesso Mirarchi) si sono impegnati pubblicamente a evitare che l’immobile, quando sarà venduto, non potrà essere destinato a fini abitativi, ma è altrettanto vero che questo non esclude destinazioni d’uso commerciali o comunque esclusivamente remunerative che vanificherebbero le richieste espresse sui social da centinaia di cittadini. Ed è altrettanto vero che direttiva e impegni verbali non sono vincolanti, né totalmente rassicuranti se si pensa che un parte della maggioranza – autorevolmente rappresentata da Filippo Mancuso – ha espressamente sostenuto nello stesso consiglio comunale che quella direttiva è del tutto inutile.
Ed ancora, è vero come scrive il vice sindaco Cardamone, che il mercato è in uno stato di degrado preoccupante che si protrae da decenni, ma è altrettanto vero che questo abbandono è principalmente ascrivibile a chi ha governato per venti anni la città, cioè al sindaco Abramo e alla sua maggioranza. Non vorremmo che l’abbandono, il degrado, il mancato recupero o il mancato sviluppo di alcune zone fossero proprio funzionali a questo tipo di argomentazioni. Non è che primo o poi ci diranno che a Giovino bisogna costruire perché non si può lasciare bloccata quella zona per decenni, così come ora ci dicono che il mercato va venduto perché non lo hanno recuperato?
“Sia il vostro parlare si si, no no. Il resto viene dal maligno”, insegna il vangelo. E allora si parli chiaramente, per rispetto della verità e della cittadinanza. Noi chiediamo che il mercato non venga venduto ai privati, che la sua funzione venga decisa insieme alla cittadinanza e sia utile alla cittadinanza. La maggioranza cosa vuole fare?
Nicola Fiorita e Sergio Costanzo