Editoriale di Natale: torniamo a Casa, torniamo in Calabria

Luigi, e la figlia Maria Claudia, insieme in auto davanti alla Stazione Centrale di Lamezia Terme
Luigi, e la figlia Maria Claudia, insieme in auto davanti alla Stazione Centrale di Lamezia Terme

Il viaggio verso casa e il significato del Natale in Calabria

C’è un momento dell’anno in cui la lontananza si fa più acuta, in cui il pensiero corre veloce ai luoghi dell’infanzia, alle voci dei propri cari, al calore di una casa che, per quanto distante, resta sempre il porto sicuro del cuore. Questo momento è il Natale, una festa che, in Calabria, assume un significato speciale, perché intreccia il sacro al profondo senso di appartenenza alla famiglia e alla comunità.

Per chi è emigrato lontano, il ritorno nella terra natìa durante le festività natalizie non è solo un viaggio fisico, ma un’odissea emozionale. Le pesanti valigie piene di regali e di aspettative, il lungo viaggio in macchina, in treno o in aereo, e infine l’abbraccio di chi ci ha atteso a lungo: ogni gesto, ogni sguardo si carica di una profondità che solo chi ha provato l’assenza può comprendere.

Proprio ieri sera, in una fredda giornata di dicembre, mi sono trovato in stazione ad aspettare il treno di mia figlia Maria Claudia. Il convoglio era lunghissimo, e attorno a me c’era una marea di persone. Ognuno di loro aspettava qualcuno, con lo stesso misto di emozione e impazienza che provavo anch’io. Quando finalmente l’ho vista scendere e ci siamo trovati in auto insieme, ho sentito il senso autentico di questi ritorni: un momento che racchiude tutto, dalla nostalgia al calore di sapere che, anche solo per poco, si è di nuovo vicini.

In Calabria, il Natale è il tempo in cui i paeselli si riempiono di volti familiari, di figli e nipoti che tornano da Milano, da Torino, dall’estero, per rivivere, anche se solo per pochi giorni, le tradizioni che li legano a questa terra. Le piazze tornano vive, i vicoli risuonano delle risate dei bambini, e le case profumano di dolci e di piatti preparati con cura.

Ma il Natale è anche un momento di riflessione. Per molti, il ritorno a casa significa confrontarsi con il tempo che passa: i genitori che invecchiano, i ricordi di chi non c’è più, la consapevolezza che il futuro porterà nuove sfide e forse nuove distanze. Tuttavia, è proprio in queste riflessioni che si riscopre il senso autentico del Natale: l’importanza di esserci, di condividere momenti di gioia e di calore umano con chi conta davvero.

Viviamo in un’epoca in cui la famiglia è spesso sacrificata sull’altare della velocità e della produttività. Ma il Natale, soprattutto in Calabria, ci ricorda che la vera ricchezza non è nei doni materiali, ma nelle mani che si stringono attorno alla tavola, nei sorrisi che illuminano un giorno di festa, nei racconti di un nonno che trasmette la memoria di un mondo che rischia di essere dimenticato.

Quest’anno, come editore di Calabria Magnifica, voglio dedicare un pensiero speciale a chi affronta chilometri e sacrifici per tornare, a chi sceglie di non dimenticare le proprie radici e di celebrare la magia del Natale con i propri cari. Voglio anche rivolgere un pensiero a chi, per ragioni di lavoro o di vita, non può tornare: sappiate che i vostri cuori, anche se lontani, sono sempre vicini ai vostri affetti.

Il Natale in Calabria è un simbolo di resistenza e di amore: è il legame indissolubile tra passato, presente e futuro. E per tutti coloro che, in questi giorni, torneranno a popolare questa terra con il calore dei loro abbracci, voglio dire: benvenuti a casa. La Calabria è qui, ad aspettarvi, con il suo cuore grande e il suo spirito accogliente, pronta a regalarvi un altro Natale indimenticabile.

Buone feste a tutti.

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