Riceviamo e pubblichiamo:
Finalmente dopo tanti anni di lotte e di opposizione il Tar del Lazio ha detto stop alle trivelle nel Mar Ionio. Si tratta di un risultato, storico, importantissimo, che l’Associazione Fabbrikando L’Avvenire ha contribuito a raggiungere insieme al Movimento No Triv Calabria e con l’il fondamentale impegno della Regione Calabria a cui va il nostro plauso ed il nostro ringraziamento.
In maniera particolare ringraziamo l’Assessore all’Ambiente Antonella Rizzo che in questi due anni ha dimostrato come la politica fatta con passione è l’unica strada che porta al raggiungimento di grandi obiettivi. In questo caso l’obiettivo era più che nobile perché riguardava la difesa del patrimonio marino e costiero di tutta la fascia ionica.
Occorre ricordare che la Global Med LLC aveva ottenuto i permessi direttamente dal Ministero e, insieme ad altre multinazionali che avevano già fatto richiesta, si apprestavano ad iniziare le ricerche nel nostro mare.
Ma, fortunatamente e grazie alla solerzia della Regione Calabria l’accoglimento del ricorso ha scongiurato il rischio di un grande disastro ambientale rispetto al quale la nostra Associazione da anni aveva messo in guardia le istituzioni e gli organi preposti attraverso studi, denunce, articoli sulla stampa arrivando perfino a Bruxells dove in sede della Commissione Europea per l’Ambiente, su impulso dell’Europarlamentare Eleonora Forenza, avevamo posto la questione.
Un ringraziamento dovuto va all’Ing. Natale Calabretta ed all’Ing. Francesco Ingarozza che, per Fabbrikando l’Avvenire hanno lavorato con grande impegno alle osservazioni presentate ai Ministeri competenti.
Un plauso dunque a questa Giunta Regionale che, malgrado i molteplici attacchi subiti sulla stampa che accusavano l’Assessore Rizzo e il Presidente Oliverio di immobilismo e silenzio, oggi finalmente da una risposta positiva ed incontrovertibile circa l’impegno profuso contro le trivellazioni nel mar ionio. Il Tar ha del Lazio ha infatti accolto tutte le osservazioni mosse dalla Regione attraverso questo ricorso curato dall’Avvocatura regionale.
Pino Greco e Natale Calabretta (Fabbrikando l’Avvenire)