La situazione del precariato all’Università di Catanzaro “Magna Graecia” è divenuta talmente grave da sfociare in un vero problema sociale. Scelte quanto meno discutibili in termini di definizione dei fabbisogni e di reclutamento negli anni hanno consegnato alla Città un Ateneo precario per molti aspetti, dalla vita dei lavoratori, al contributo fondamentale che essi offrono all’Ateneo grazie al quale sono stati garantiti quotidianamente alla collettività i servizi dell’Università.
Vite che si è scelto nel tempo di lasciare sospese in una precarietà troppo lunga malgrado vi fossero possibilità di una progressiva stabilizzazione dei contratti applicando semplicemente le norme dello Stato.
A queste Vite sospese noi riteniamo giusto dare voce chiedendo all’Ateneo di avviare i processi di stabilizzazione e rispetto ad un assordante silenzio dell’Ateneo chiediamo su questa problematica l’immediato intervento del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, della Ministra per la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia e dei rispettivi Ministeri affinché si faccia chiarezza su quanto è accaduto e sta accadendo e affinché sia garantita anche presso l’Ateneo di Catanzaro l’applicazione delle norme volte al superamento del precariato nella PA, contenute nel D.Lgs. n. 75/2017 e, in particolare, in un articolo a valenza cd. <<sociale>>, l’art. 20, che ha l’obiettivo dichiarato di ridurre il precariato storico nella P.A..
E’ appena il caso di ricordare che la connotazione <<sociale>> propria dell’art. 20 è correlata alla garanzia di un diritto costituzionalmente riconosciuto, il diritto al lavoro, ma anche alla riduzione, nell’arco di un triennio, dei rischi di una nuova condanna in sede europea a fronte di un eccessivo ricorso a forme di lavoro flessibile, compiuto dalle PP.AA., con particolare riguardo alle Collaborazioni e ai Contratti a T.D..
#fareperCatanzaro