Odessa 2 maggio 2014, gli oppositori filorussi a Piazza Maidan, maggiormente presenti in questa Città del Mar Nero, manifestano contro le violenze delle bande paramilitari di nazionalisti ucraini. Nella “Casa dei Sindacati” trova rifugio un nutrito gruppo di manifestanti di etnia russa tra cui numerose donne e bambini.
L’edificio è ben presto circondato da elementi estremisti di “Pravyj Sektor” e “Svoboda”, al servizio dell’oligarchia ucraina sostenuta e finanziata dalla Comunità Europea e dagli Stati Uniti, che incominciano a lanciare molotov. L’edificio ben presto è completamente avvolto dalle fiamme. Nel rogo moriranno 48 persone e 174 saranno i feriti.
Tempo dopo viene incaricato dell’indagine e sulle cause della morte di quella gente, il criminologo Iskruk Serghej Vital’evich che a fine rapporto rifiuta di piegarsi alle pressioni ed alle minacce per rivedere e falsificare la verità su quei tragici eventi. Il 24 luglio 2017 lancia questo video messaggio nel timore di essere ucciso.