Soltanto pochi minuti “inchiodati” sulle poltrone del Politeama. Giusto il tempo dell’ingresso della band direttamente dalla platea. Poi è subito tempo di “Gas Gas”, un pezzo travolgente e nessuno può resistere al ritmo impresso da Goran Bregovic e dalla sua “Wedding & funaral band”. Due ore di musica, due ore di balli, in ogni angolo del teatro. In particolare nei palchetti e nelle “barcacce”, per la prima volta lasciate libere e destinate al pubblico che ha voluto scatenarsi.
E’ stata una festa – ben riuscita – il terzo appuntamento della sezione estiva del “Festival d’Autunno”, con l’artista bosniaco in grande spolvero, capace di proporre ai fan i brani più conosciuti della sua produzione. Ci sono quelli tratti dal suo repertorio di musiche per film, come Ederlezi, Mjesecina e Kalasnjikov (che si riserva per un finale da standing ovation in cui concede ben tre bis). Poi alcuni pezzi dell’ album Karmen e dei successivi Alkohol e Champagne for Gypsies, con qualche anticipazione del nuovo lavoro discografico, “Three letters from Sarajevo”, in uscita ad ottobre.
E’ una commistione scoppiettante di generi la sua musica, capace di combinare jazz e pop, tanghi e ritmi folk slavi, suggestioni turche e vocalità bulgara con polifonie sacre ortodosse. Il risultato è una melodia che tutti sembrano conoscere anche se la si sente per prima volta. In platea si scatena pure il pubblico meno avvezzo a lasciarsi trasportare: in molte occasioni, sollecitata dall’artista, la gente canta a squarciagola le parti corali più conosciute delle sue canzoni. E quando Bregovic intona la celeberrima “Bella ciao” nella sua versione musicalmente rivista, il Politeama esplode: il ritmo degli strumenti e il battito di mani, si fondono in un tutt’uno.
Il maestro ringrazia per il calore e più volte, nel suo italiano quasi perfetto, sottolineando l’entusiasmo della platea, dice: “Sono contento che vi piaccia”. Ed è vero: la gente lascia il teatro euforica per lo spettacolo visto, consapevole di aver assistito all’esibizione di un grande maestro che ha ancora il gusto e la voglia di divertirsi e di divertire. E, certamente, anche di far riflettere. Tra una canzone e un’altra ricorda i temi della sua musica che vuole unire, abbattere le divisioni e le barriere. Un evento, unico per il sud Italia, che il direttore artistico del Festival d’Autunno, Antonietta Santacroce, ha voluto nel cartellone perché non c’è artista più di Bregovic capace di incarnare l’idea di fondo di questa XV edizione: portare il ritmo nel centro storico di Catanzaro.
“Ho visto – ha commentato – un entusiasmo straordinario. Il teatro si è trasformato in una “piazza”. Goran è riuscito a coinvolgere davvero tutti e vedere ballare gente di ogni età conferma la grandezza di questo artista che riesce a farsi amare da diverse generazioni. E comunque si è trattato di un divertimento non fine a se stesso: non bisogna dimenticare i messaggi che lancia attraverso le sue canzoni. Profondamente segnato dalle guerre civili nei Balcani, le contaminazioni che caratterizzano la sua produzione sono un invito al dialogo interculturale, unica speranza per un mondo diverso”.
Il cartellone proseguirà adesso con altri due appuntamenti imperdibili, uniche date per la Calabria. Il 30 luglio arriveranno, sempre al Politeama di Catanzaro, i Baustelle mentre il 10 agosto ci si sposterà nella “Summer arena” di Soverato per vivere una “notte di San Lorenzo” in compagnia di Max Gazzé.
Per entrambi i concerti i biglietti sono disponibili nelle 46 rivendite sparse per la la Calabria, sul circuito Ticketone (www.ticketone.it) e sul sito del Festival all’indirizzo www.festivaldautunno.com