Praticare sport nella stagione fredda, non è sicuramente una cosa semplice, specialmente quando l’attività si svolge all’aria aperta.
Ci stiamo riferendo a tutto quel mondo dilettantistico e amatoriale, e sopratutto agli sport che si vivono fuori da quattro mura.
Il rapporto tra calore corporeo, con la temperatura rigida, non aiuta di certo l’atleta durante la fatica.
Pensiamo ai calciatori che gareggiano in prima o in seconda categoria, e si allenano in tarda serata,fuori dagli orari di lavoro, quando i gradi sfiorano lo zero.
Non bastano tute, calzamaglie, cappelli e olio canforato.
Terminata l’attività sportiva, quasi sempre,si trova un dirigente sull’uscio degli spogliatoi a riempire con un utensile da cucina un bicchiere di tè, naturalmente bello caldo, rigorosamente servito con un po’ di limone.
È un amico che accompagna i calciatori, e fa capolino negli spogliatoi, per scaldare i muscoli e i cuori degli atleti. In più, il prezioso elisir è economico, quindi fa gola ai dirigenti che tengono alla salute dei propri atleti.
Chi ha giocato in qualche squadra dilettantistica, se lo ricorda bene, e non dimentica la convivialità, che la preziosa bevanda regala all’umore del gruppo nello spogliatoio.
Al primo sorso ci si sente rinati, avvertendo il suo calore, venir giù lungo dall’esofago.
Per essere una quadra vera, bisogna trovare il modo per stare insieme, remare tutti verso la stessa direzione, e questi momenti, sembrerà una cavolata, ma aiutano e incoraggiano il team, alla coesione e alla preparazione delle prossime sfide in calendario.
Acquisire la capacità di gestire le difficoltà insieme,smorza la tensione agonistica, e tutto sembra diverso e migliore, accanto ad un bicchiere caldo.
Naturalmente il tè, specialmente quello verde, possiede tantissime proprietà benefiche per il nostro corpo.
È buona norma, come sempre, non esagerare, l’equilibrio è la scelta migliore,la teina contenuta, potrebbe causare difficoltà nel farci prendere sonno.
Davide Oliverio