Jasmine Cristallo: «No all’uomo della provvidenza»

L'attivista catanzarese Jasmine Cristallo (fonte eco del sud)

L’esponente e leader del movimento calabrese delle Sardine Jasmine Cristallo ha pubblicato una sua nota attraverso la pagina Facebook.

Il contenuto è relativo alle prossime elezioni regionali e velatamente, sebbene neanche troppo, critica la recente candidatura di Luigi de Magistris come governatore della Calabria.

Pubblichiamo, di seguito, la nota integrale scritta dalla Cristallo.

Jasmine Cristallo intravede “affermazioni di un IO e non certo di un NOI”

«La Calabria ha bisogno che a sinistra si recuperi un’identità ed una progettualità intorno a valori riconoscibili, leggibili da tutti, da tutti recepibili perché vissuti, e non di affermazioni politichesi per addetti ai lavori, che sempre più sono assimilabili a manutentori di palazzi anziché a costruttori di comunità. In questo quadro, credo che le autocandidature e le diverse fughe in avanti a cui stiamo assistendo non vadano in una direzione di reale e autentica attenzione alla Calabria. Piuttosto, intravedo affermazioni di un IO e non certo di un NOI, progetti singoli e non di comunità. Il racconto, finora, è sempre in prima persona e mai declinato dentro le fragilità e le risorse della mia terra, lontano dalla Calabria reale, che vive, combatte e si sacrifica ogni giorno. Forme di leaderismo più o meno spinto la fanno da padrona ed occupano lo spazio del dibattito pubblico che, invece, dovrebbe nutrirsi di una tensione collettiva. La personalizzazione non è mai foriera di buone pratiche e l’attualità politica nazionale ce lo testimonia di continuo. Invoco un primato della responsabilità, perché ad essere candidato – prima ancora che un nome- deve essere un progetto, un orizzonte d’azione verso cui indirizzare ogni sforzo possibile, tutti insieme. Si abbia il coraggio di stare in campo al di là della propria ambizione, al di sopra di ogni singolo protagonismo: è ora di costruire. C’è bisogno di cooperazione, di autorevolezza, del saper essere pazienti, saper mettersi in ascolto, senza orgogli spesso appoggiati su blasoni virtuali. Se la sinistra vuole esserci ci sia per tutti. Parli a tutti quelli che ne condividono la storia e i valori fondanti. Certe candidature vanno incontro all’indole calabrese di affidarsi a un uomo della provvidenza, una pratica che alla lunga si è rivelata dannosa e autolesionista. In taluni progetti elettorali, a dispetto dei propositi sbandierati, il grande assente è il popolo calabrese. In politica deve ritornare ad essere prioritaria la pratica di cercare i punti che uniscono e non quelli che dividono, senza per questo negare le proprie sensibilità le proprie specificità culturali e di riferimento ideologico, o peggio chiedere di negare la propria storia.»