“A Corigliano Calabro si vive una situazione tremenda, drammatica, esplosiva e non più sostenibile, che rischia di precipitare da un momento all’altro se non si interviene subito. È per questo che chiediamo con forza un intervento immediato del Ministero degli Interni affinché già nelle prossime ore si possa risolvere questa drammatica emergenza umanitaria. È assurdo che su 205 minori non accompagnati 156 non siano stati ancora collocati e, nelle prossime ore, potrebbero riproporsi altri sbarchi”. Lo dichiarano i delegati per l’immigrazione e i diritti umani della Regione Calabria, Giovanni Manoccio e Franco Corbelli che questa mattina hanno visitato Corigliano Calabro accompagnati dall’Assessore comunale alle Politiche Sociali e all’immigrazione, Marisa Chiurco, la quale, oltre a rimarcare il peso crescente dell’emergenza, ha sottolineato l’importanza di un aiuto per il ricollocamento dei minori.
“Il comune di Corigliano, che si sta letteralmente sacrificando, da solo non ce la può fare. E’ umanamente impossibile”, hanno aggiunto Corbelli e Manoccio che nel corso della visita hanno anche verificato che alcuni di questi minori necessitano di essere curati, chi per uno stato febbrile, chi per altre, per fortuna, non gravi patologie. Per tale motivo è stato fatto venire un medico ed è pervenuta un’ambulanza nel palazzetto dello sport.
I due delegati regionali hanno anche tenuto un colloquio con Roberto Pellegrino, infettologo dell’A.O. “L’Annunziata di Cosenza” che da un lato ha evidenziato come su richiesta dal Prefetto e per l’impegno del Direttore dell’U.O. di Cosenza sia stato possibile portare un infettologo direttamente al porto di Corigliano. Caso unico in tutta Italia.
“Ma – aggiungono Corbelli e Manoccio – non basta, come testimoniato dal dottore Pellegrino è infatti necessario installare, nel porto e nel palazzetto dello sport, delle docce in modo da rendere efficace il trattamento ed evitare altri problemi sanitari. A questo proposito chiederemo alla nostra Protezione civile regionale di intervenire per la risoluzione di questo problema, che prevede non solo le docce ma anche il successivo raccoglimento e smaltimento dell’acqua. Ma il problema principale e più urgente resta la collocazione di questi minori in tanti piccoli centri di accoglienza che al momento purtroppo mancano. Il rischio è che questi minori possano allontanarsi e far perdere così le loro tracce. Per questo bisogna intervenire subito, con urgenza. Per scongiurare questo rischio e per dargli una sistemazione e assistenza dignitosa. Non bisogna mai dimenticare che che stiamo parlando di esseri umani e come tali devono essere trattati. Non sono dei numeri, ma delle persone, povere e sfortunate, che fuggono da guerre, persecuzioni e miseria e molto spesso purtroppo perdono la vita nei tragici naufragi”.