“E’ proprio il caso di dire che Mario Occhiuto comincia a dare i numeri e parla a vanvera.
E’ evidente che alza i toni e punta sulla provocazione, nel chiaro tentativo di rifarsi una verginità.
Spera che così facendo possa tirarsi fuori e far dimenticare che egli è stato uno dei protagonisti principali della compagine che con Scopelliti ha condotto la Calabria allo sfascio.
Non a caso, in questo primo anno e mezzo il mio impegno dal governo regionale è stato inevitabilmente dedicato prima di tutto a spalare le pesanti e nauseabonde macerie generate dalle loro distruzioni.
L’amministrazione della cosa pubblica a Cosenza e in Calabria negli ultimi cinque anni ha conosciuto vere e proprie barbarie e devastazioni.
Solo ora potrà aprirsi in Calabria un ciclo virtuoso per realizzare investimenti finalizzati allo sviluppo e alla crescita dell’occupazione e per promuovere iniziative rivolte ad assicurare ai cittadini i diritti primari e costitutivi dello Stato sociale.
Solo ora, grazie al lavoro che stiamo svolgendo, si apre la possibilità per una “Calabria normale”, i cui tratti distintivi sono contrassegnati dal principio dell’etica e della legalità.
Una Regione siffatta è ovviamente sconosciuta a Mario Occhiuto e ai suoi sodali.
Per quanto mi riguarda sono sereno e non sono affatto stupito del nervosismo di Mario Occhiuto.
Il suo parlare a vanvera non è l’effetto di un colpo di sole ma è dettato da una sua non celata preoccupazione per il fatto che, alla fin fine, tutti i nodi vengono al pettine.
Del resto questo accade quando prevale un uso distorto dell’azione amministrativa ed una concezione privatistica della cosa pubblica”.