CATANZARO, 29 NOV 2015 – La meta di oggi è San Floro. Andremo a visitare l’ orto di famiglia, un progetto fortemente voluto da Stefano Caccavari. Lui è innamoratissimo della sua terra e nonostante abbia una laurea in tasca, a differenza di altri, ha preferito restare e cercare di fare qualcosa nel suo Paese natio.
Arriviamo a San Floro quando il cielo è coperto di nuvole, ma improvvisamente come per magia, il tempo cambia e quella che a prima vista sembrava una brutta giornata si trasforma nel giro di pochi minuti in una bella domenica novembrina. Piano pianino la valle si popola e si vedono arrivare gli “affittuari” e con loro anche qualche bambino che da lì a poco imparerà l’arte e l’importanza di coltivare la terra.
Da parte nostra c’è tanta voglia di ascoltare le gente per sentire cosa pensa dell’iniziativa di Stefano. E allora tra i tanti arriva in nostro soccorso la signora Liliana: grazie a lei abbiamo scoperto le doti della “borragine”, una verdura che non si trova in giro facilmente e che secondo la nostra “ortista” ormai già esperta della materia, dovrebbe essere venduta addirittura in farmacia.
Era febbraio del 2014, quando Stefano Caccavari, ha avviato il progetto “orto di famiglia”, con l’obiettivo di dare la possibilità alle famiglie di mangiare in modo sano le verdure direttamente da un piccolo orto di famiglia, e, viste le esigenze della vita moderna e cioè la mancanza di tempo, la velocità e la scarsa conoscenza del mondo agricolo ha pensato di farsi aiutare dalla sua famiglia e soprattutto da suo zio Franco.
Ha iniziato con i primi 10 orti estivi ed ora nel giro di poco tempo sono diventati già 150. Ognuno degli ortisti come ama chiamarli lui, raccoglie personalmente gli ortaggi coltivati secondo il metodo biologico (senza pesticidi e concimi chimici) in un pezzo di terra che si presta a regalare un gran senso di relax.
Ma la storia dell’orto di famiglia non finisce qua. In questo sito al posto degli orti biologici, c’è stato il pericolo che si creasse la più grande discarica d’Europa se i cittadini non avessero lottato con tutte le loro forze per bloccarne il progetto: i 600 abitanti di San Floro insieme ai cittadini dei comuni di Girifalco, Borgia, Amaroni, Cortale, Settingiano e Caraffa, in collaborazione con il comitato No Bat e supportati da Legambiente, dopo dure lotte, sono riusciti ad ottenere dalla Regione l’annullamento del decreto per la concessione di un’area alla società che avrebbe dovuto provvedere alla costruzione dell’isola ecologica di Battaglina, enorme vasca di 40 ettari capace di contenere fino a 3 milioni di metri cubi di rifiuti.
Questa di Stefano e della sua creatura è una bella storia. È un sogno che diventa realtà: il sogno preciso e concreto di dare alle persone la possibilità di mangiare naturale, sano e come 100 anni fa.