Ce la ricordiamo bene la campagna elettorale di Sergio Abramo con quella insistenza ossessiva sulle “mani libere” che avrebbero caratterizzato la sua ennesima sindacatura. In questi mesi, mentre assistevamo ad una impressionante continuità amministrativa, sciatta e mediocre nel nuovo inizio come era stata nella fine, ci siamo chiesti più volte a cosa mai servissero queste mani libere se non venivano in alcun modo utilizzate.
Ma, in consiglio comunale, la favoletta delle mani libere si è conclusa nel peggiore dei modi. Appena quattro mesi dopo la conclusione della campagna elettorale, il Sindaco Abramo si ritrova con una maggioranza spaccata in due e con ben otto consiglieri di provata fede talliniana che sono pronti a votare in dissenso dalla giunta se le proposte non sono le proprie o non sono perfettamente collimanti con i propri interessi.
Le avvisaglie della spaccatura in corso si erano già avute a metà seduta, quando al momento di votare l’introduzione della tassa di soggiorno il capogruppo di Forza Italia, Luigi Levato, e il vice capogruppo dello stesso partito, Giovanni Merante, avevano preso le distanze e raccomandato improbabili correttivi prima di “avvisare” l’ assessore Lobello, ricordando il peso della propria componente.
Ma tutto è precipitato al momento di votare la variante al progetto che prevede la realizzazione di alcuni parcheggi in Via Carlo V. Con sprezzo del ridicolo, i consiglieri di Forza Italia e Obiettivo comune entravano in palese contraddizione con quanto avevano appena sostenuto al momento di votare l’affidamento di 26 parcheggi siti nel palazzo di Viale Argento al’’Amc (anche pochi parcheggi servono a salvare il centro storico, aveva detto il “loro” vicesindaco) e soprattutto entravano in palese contraddizione con loro stessi, che quel progetto avevano approvato in passato. Non sappiamo, o meglio preferiamo non sapere, quali siano i motivi dell’ammutinamento dei 7 consiglieri astenuti (l’ottava è rimasta fuori dall’aula, con una scelta corretta ma illuminante) ma è evidente che l’autogolpe di Forza Italia non è andato in porto solo per il senso di responsabilità e di coraggio dei consiglieri di minoranza presenti in aula, che hanno anteposto, ancora una volta, gli interessi dei cittadini alla tentazione di capitalizzare le spaccature della maggioranza.
Il parcheggio di Via Carlo V è salvo, ma non sappiamo che se sarà possibile salvare Catanzaro. Quello che è evidente, infatti, è che il sindaco Abramo è già sottoposto al ricatto del gruppo consiliare più consistente e che senza quegli otto voti non è in grado di governare.
Una maggioranza rissosa, imprevedibile, attraversata da una strisciante guerra interna è quanto di peggio poteva capitare alla nostra città. Ma tant’è: il Sindaco ci dirà che è colpa di Olivo, di Oliverio, del ministero, dell’Anci o – come ha fatto ieri in consiglio – dei cittadini che non prendono la funicolare. Ci sarebbe da scendere in piazza per consolarsi osservando i bambini che giocano. Ma non si può, anche i sorrisi sono proibiti nella città del Sindaco che ebbe le mani libere per quattro brevi mesi.
I consiglieri comunali di Catanzaro :
Eugenio RICCIO, Sergio COSTANZO, Nicola FIORITA, Gianmichele BOSCO, Fabio CELIA, Roberto GUERRIERO