Ho chiesto l’intervento del governo e del Ministro dell’agricoltura, dando seguito alle segnalazioni di Agrinsieme e ConfColtivatori, per evitare che gli agricoltori calabresi perdano 4 milioni di euro all’anno dal 2014 al 2020 sui fondi Pac». È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «La pratica del pascolamento per conto terzi è stata regolamentata dal 2006 al 2013, mentre era stata temporaneamente bloccata nel 2014, salvo poi essere reintrodotta da una sentenza del Consiglio di Stato. Ora, essendo i fondi Pac programmati sulla base di quanto avvenuto nel 2014, unico anno in cui la pratica non era consentita, migliaia di agricoltori rischiano di perdere i finanziamenti dell’Unione europea, che rischiano di essere rispediti a Bruxelles. Tali somme ammontano a circa 4 milioni di euro all’anno per agricoltori ed allevatori calabresi, mentre superano i 26 milioni annui se considerati su base nazionale. Cifre che vanno moltiplicate fino al 2020 e che quindi raggiungono somme veramente importanti, che rischiano di mettere in crisi un comparto fondamentale per la nostra economia».
Il Cinque Stelle continua: «Attraverso un’interrogazione parlamentare, ho chiesto al Ministro Martina di applicare il Regolamento Comunitario 639/2014. Questo può fare in modo che nel calcolo dei finanziamenti non venga preso in considerazione come storico l’anno 2014, ma il 2013. Anno in cui, oltre ad essere permessi i pascoli per conto terzi, non vi era stata l’emergenza della blue tongue, che consente l’applicazione della norma europea».
«La speranza – conclude Parentela – è che la proposta, che nasce da associazioni di agricoltori ed allevatori, venga ascoltata e che il governo possa evitare di mandare in fumo oltre 130 milioni di euro destinati ad agricoltori ed allevatori italiani».