«È da da verificare al più presto la dichiarazione del pentito Raffaele Marino sull’uso di camion di Raffaele Vrenna per interrare rifiuti ospedalieri vicino a una scuola elementare di Crotone. Se vera, sarebbe un fatto gravissimo». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «Ove riscontrata, la stessa dichiarazione aggiungerebbe un altro tassello al business dello smaltimento in Calabria, ancora molto in ombra. L’ordinanza dell’operazione antimafia “Stige” racconta anche del presunto smaltimento, sempre in Calabria, di rifiuti dell’Ilva di Taranto. Crotone subì la vicenda, finita senza pene solo per un fatto normativo e ricostruita nell’inchiesta “Black Mountains”, dell’utilizzo di materiali insalubri per la realizzazione di scuole e altri edifici». «Inoltre lì – prosegue il deputato 5stelle – è ancora da risolvere il problema della bonifica di una vasta area a lungo uso industriale, cui dovrebbe provvedere la società dell’Eni Syndial e per la quale, ad oggi, non vediamo affatto garanzie di piena efficacia». «In Calabria, poi, resta un mistero – sottolinea il parlamentare – la vicenda delle navi dei veleni, dell’interramento di scorie tossiche nelle Serre Vibonesi e non solo, nonché della presenza di discariche illegali, note o nascoste, controllate dalla ‘ndrangheta e dal malaffare». «È arrivato il momento – conclude Parentela – di cambiare direzione, di lottare uniti, e ribadisco uniti, perché i cittadini siano informati e partecipi delle scelte in materia di rifiuti; per organizzare un sistema di controlli a tappeto, bonificare i siti inquinati e monitorare gli effetti sulla salute nelle zone a rischio».