Con la presentazione del libro “La maligredi” dello scrittore calabrese Gioacchino Criaco ha preso il via stamane alla Cittadella regionale un programma d’iniziative promosse dalla Presidenza della Giunta regionale sul tema della nuova letteratura calabrese che sta attraversando un momento di grande produzione culturale.
All’incontro con la stampa hanno preso parte il Presidente della Regione Mario Oliverio, l’autore Gioacchino Criaco e i giornalisti e scrittori Filippo Veltri, Aldo Varano e Paride Leporace.
“Il libro – ha dichiarato in apertura Veltri che ha moderato l’iniziativa – racconta una pagina importante della storia calabrese alla fine degli anni Sessanta: la crescita e la maturazione dei ragazzi di Africo, la lotta delle gelsominaie, il contrasto alla mafia, il ruolo delle donne calabresi. Un racconto diverso della Calabria che mette in luce un lato spesso sottaciuto, quello di una terra “di lotta” che ha sofferto, e che vuole rappresentare un’operazione sociale e culturale di verità”.
“Da qui dobbiamo ripartire – ha spiegato il Presidente Oliverio nel presentare il libro di Criaco e più complessivamente il senso di questo ciclo di incontri intrapreso dalla Giunta – se vogliamo ristabilire un modo più giusto di definire la Calabria: dalla narrazione. Non ci potrà essere un riscatto vero della nostra regione se non si passa da questa operazione culturale che tende a scardinare una visione distorta della realtà. Non dobbiamo nascondere la polvere sotto il tappeto – ha aggiunto – ma bisogna cambiare un’impostazione tesa ad alimentare sempre lo stesso stereotipo negativo che ci accompagna nel dibattito nazionale. Ancora oggi si altera la verità. Senza un recupero culturale, di consapevolezza e di identità, non possiamo costruire nessun riscatto. E dobbiamo liberarci talvolta delle nostre timidezze, che spesso diventano immobilismo, attraverso la cultura del fare, su una tastiera più ampia e con una impostazione giusta”.
L’autore Gioacchino Criaco ha svelato durante l’incontro l’essenza del libro: “Con Anime Nere ho spiegato cosa era diventata la Calabria. Con “La maligredi” racconto perché tutto è questo è successo. Sono partito, quando ho inziato a scriverlo, con la storia di un amore straordinario tra un figlio e sua mamma, ma poi ha preso forte in me il desiderio, o meglio una certa rabbia, di svelare il vero volto della Calabria. Attraverso Africo, metafora di un Sud e del Mediterraneo, ho voluto contraddire lo stereotipo di una Calabria “irredimibile” di fronte alla ‘ndrangheta, mettendo in risalto un popolo che invece ha lottato contro i criminali e i vessatori e che non è stata difesa a sufficienza da uno Stato “patrigno”, perdendo dignità e diritti”.
“Non si tratta solo di un libro che racconta la Calabria – ha detto Aldo Varano – ed è un carico enorme di emozioni, ma è un volume che apre a scenari inediti sulle prospettive della nostra terra e provoca dibattiti sui nodi attuali. Dopo aver letto “La maligredi” emerge una forte verità: nessuno ci può dire che non ci abbiamo provato. Come le donne di Africo, alla fine degli anni Sessanta, ci siamo ribellati e abbiamo tentato di costruire una Calabria migliore. Si lottava per un’equa redistribuzione del reddito e per uno sviluppo che ci veniva negato. Ma lo Stato non ci ha mai aiutati”. Secondo Paride Leporace “è importante l’iniziativa culturale di oggi intrapresa dalla Regione proprio nel luogo simbolo delle istituzioni. Una rielaborazione della realtà calabrese rivolta alle giovani generazioni che pone in evidenza personaggi eroi come Rocco Palamara, ad esempio, che la storia ha voluto cancellare. Il libro, he a prima vista potrebbe rappresentare un romanzo storico, è invece una grande opera letteraria più complessa in cui la forza delle donne calabresi è trainante. Ma ancora più trainante è la vera forza che emerge dal volume: l’essenza della Calabria e di come dobbiamo essere raccontati al mondo”.
L’inziativa odierna è solo la prima di un lungo ciclo di appuntamenti che verranno presentate al pubblico, anche nei luoghi simbolo della nostra regione come Africo. Seguiranno nelle prossime settimane incontri con altri scrittori e giornalisti, che con le loro opere, da diverse ottiche culturali, raccontano la Calabria, fornendo un’immagine nuova e diversa della nostra terra. L’idea è di utilizzare la sede regionale come luogo di cultura, di incontro e dibattiti, di approfondimento di temi legati alla realtà economica e sociale della regione.