Il servizio firmato da Giulio Golia per Le Iene, inerente l’ipotesi di inquinamento radioattivo sulla costa jonica catanzarese e in particolare nei centri balneari di Copanello, Calalunga di Montauro e Montepaone, ci ha lasciato esterrefatti ed increduli al cospetto di una eventualità che – qualora venisse confermata anche dai rilievi delle autorità preposte – potrebbe definitivamente cambiare le vite di tutti noi.
Le immagini andate in ondata ieri nel corso del programma Le Iene, hanno evidenziato una situazione ambientale che vorremmo definire surreale ma che, invece, rischia di corrispondere alla realtà e coincidere con una atroce verità.
E’ bene precisare, però, che in queste ultime ore sono stati sollevati dubbi sulle modalità di realizzazione del servizio de Le Iene, dal momento che i rilievi stono stati effettuati con strumentazione non professionale e l’indagine non è stata condotta con metodo scientifico. Per questo motivo questa mattina abbiamo inviato una nota formale all’ARPACAL e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Catanzaro e alla Prefettura di Catanzaro, per chiedere che l’agenzia regionale diffonda, qualora ne sia in possesso, i dati sulla radioattività dei luoghi indicati dal servizio e di tutta la Calabria.
Qualora i dati non fossero presenti nella banca dati dell’Arpacal, con la stessa nota abbiamo chiesto l’immediata effettuazione di nuove analisi. Non accetteremo risposte poco chiare o tempi troppo lunghi per l’espletamento di quanto richiesto.
La Calabria non aveva certo bisogno di questo ennesimo durissimo colpo alla sua immagine, ma se quanto visto nel servizio fosse confermato, la nostra associazione sarà in prima linea per chiedere alla magistratura e alla politica di trovare i responsabili e di bonificare con urgenza tutte le aree interessate dal grave problema.
Per far sentire la nostra voce e urlare la nostra rabbia, inoltre, domenica 27 novembre novembre alle ore 10.00, faremo un sit-in sulla spiaggia di Calalunga di Montauro. Abbiamo già provveduto ad invitare Giulio Golia e le telecamere de Le Iene. Siamo sicuri che alla nostra protesta si uniranno anche tutti quei cittadini che, come noi, hanno avuto un colpo al cuore dopo aver scoperto dalla tv che le spiagge dove giocano i nostri figli potrebbero essere maledette e pericolose.