Riccio: Abramo, impianti sportivi comunali e le “Private privatizzazioni”

Eugenio Riccio
eugenio riccio

Per vergogna e pudicizia o per semplice furberia, di solito, chi commette certe scelleratezze rimane in silenzio ed in disparte. Ma così non è per il nostro sindaco “privatizzatore” e per l’onnipresente assessore “premiatore seriale”. Se c’e’ un nastro, un podio, un tributo, il dinamico duo è presente, non avendo del resto altri problemi da affrontare, tipo il benessere della comunità amministrata.

Fulgido esempio è la festicciola organizzata per parenti e amici nei “NUOVI” campi da tennis alle 14.45 di un giorno lavorativo, orario classico per l’inaugurazione al pubblico di una struttura sportiva.

Ebbene, se non fosse stato per l’assenza della copertura e dei ragazzi della scuola tennis sarebbe sembrato di essere a settembre 2013.

Inaugurazione BIS !!!   Tutti i tagliatori di nastro presenti !!!!

Presente il sindaco “privatizzatore” tutto prono a magnificare le virtu’ “taumaturgiche” dei privati destinati dall’inefficenza della sua amministrazione a divenire i gestori di tutto il patrimonio sportivo cittadino, presente come allora l’assessore “premiatore seriale” che se la prende con chi contestava i tempi (soli 4 anni di chiusura), presenti, seppur questa volta con nota stampa, qualche consigliere regionale a suggello dell’operazione.

Ma come è possibile che in 4 anni tutto si ripeta ?

Semplice, il dinamico duo, finite le celebrazioni, comincia la sua vera attività, fermare tutto e tutti, ridurre qualunque cosa, in questo caso un impianto sportivo, a zero e poi predisporre una nuova inaugurazione e poichè gli è sconosciuto il concetto di bene pubblico, in privato, privatizzare.

Del resto al “privatizzatore” l’esperienza in Sorical è servita, mica un bene pubblico, che sia acqua o impianto sportivo, puo’ restare tale, ne è convinto e lo dice forte e chiaro, i beni pubblici vanno privatizzati, anche se con criteri “fantasiosi”, ma privatizzati.

Ma la ferrea convinzione del Sindaco è accettabile eticamente e finanziariamente ?

Bhe è chiaro che eticamente no, basta dirlo agli oramai ex atleti e allievi delle associazioni sportive sfrattate con il bando, ai ragazzi disabili ed a quelli che facevano progetti scolastici a tariffe gratuite o ridotte, a quelle decine di ragazzi che hanno perso il loro lavoro, no eticamente un bene pubblico e per utilizzo sociale non dovrebbe essere privatizzato.

E dal punto di vista finanziario, di convenienza per l’Ente e le casse comunali ? Cioè le tasche dei cittadini ?

Dico solo una cosa, dati alla mano, in 12 anni di futura privatizzazione il comune introiterà circa €. 335.000, il 10% in soldi il resto in opere (verificheranno gli stessi capaci uffici che hanno sbagliato gli ultimi cinque bandi predisposti), una media quindi di circa € 28.000 annui.

E con la gestione pubblica ? La  Catanzaro Servizi S.p.A. e cioè il Comune incassava dalle sole associazioni fruitrici dell’impianto circa €. 100.000 annui, non mi addentro in nessun altra considerazione.

Certamente la ferrea volontà di privatizzare vincerà sull’interesse pubblico e certamente saranno i privati a gestire ed organizzare la vita sportiva di una comunità.

L’amara considerazione è che tutto cio’ lo paghiamo noi e oramai non piu’ solo con i soldi.

Eugenio RICCIO
consigliere comunale
CATANZARO