“La Corte dei Conti certifica quanto da me affermato in questi mesi circa il fallimento del Piano di Rientro e delle gestioni commissariali che, da sette anni, hanno la responsabilità del governo della sanità calabrese.
Il progressivo aumento dell’emigrazione sanitaria passiva, l’allungamento delle liste di attesa, il depauperamento dei servizi sono la risultante della mancata assunzione del processo di riqualificazione e di riordino dei servizi sanitari che avrebbe dovuto essere la bussola nell’azione dei commissari proposti alla gestione del Piano di Rientro.
Niente di tutto ciò. Al contrario, solo tagli lineari ed impostazioni ragionieristiche che hanno prodotto un progressivo peggioramento dell’offerta sanitaria.
Per ultimo, il 24 Marzo scorso, abbiamo avuto modo di evidenziare tale situazione e di chiedere una riflessione proprio sulle esperienze delle regioni commissariate, a partire dalla nostra, nella Conferenza dei Presidenti di Regione alla presenza del Ministro Lorenzin che, non a caso, ha annunciato una iniziativa legislativa capace di individuare tempi e modalità certe per la fuoriuscita dai Piani di Rientro, condividendo le nostre preoccupazioni.
La Corte dei Conti conferma, altresì, la necessità di utilizzare ingenti risorse non spese rinvenenti dall’ex art. 20 in direzione dell’edilizia ospedaliera e sanitaria.
E’ proprio in tal senso, che abbiamo chiesto al Ministero della Sanità la definizione di un apposito Accordo di Programma Quadro sugli investimenti per nuove strutture ospedaliere, per riqualificazione e ristrutturazione”.