Un gesto che ci si aspettava da tempo, ma clamoroso nello stesso tempo.
Quindici primari dell’ospedale di Vibo Valentia si sono dimessi in segno di protesta contro il decreto con il quale il commissario per il Piano di rientro della sanità calabrese, Massimo Scura, ha disposto la riorganizzazione della rete ospedaliera.
Una decisione che certifica ancora una volta come questo decreto non possa trovi approvazione tra gli addetti ai lavori
I primari dimissionari hanno comunicato la loro decisione, con una lettera, al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, ed all’Azienda sanitaria provinciale.
Contro il commissario Scura solo ieri si sono scagliati i sindaci del Pd nella manifestazione per l’insediamento del forum dei primi cittadini, mentre pochi giorni fa la protesta aveva riguardato i comuni dell’area che ruota intorno all’ospedale di Praia a Mare.
“Il decreto del Commissario Scura – affermano i dimissionari – conferma un trend di penalizzazione e vessazione nei confronti del presidio ospedaliero di Vibo, gradualmente spogliato dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse“.
I primari, affermano che si tratta di un decreto, che “conferma un trend di penalizzazione e vessazione nei confronti del presidio ospedaliero di Vibo, gradualmente spogliato dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse”. Si citano Nefrologia, Microbiologia, Malattie Infettive, Medicina Nucleare, Orl, Oculistica, Centro trasfusionale.
A questo si aggiunge il dimezzamento dei posti letto. Una disuguaglianza, a giudizio dei medici che sarebbe assoluta in termini di assegnazione di posti letto per mille abitanti, pari al 50% dei riferimenti nazionali.