L’ennesima bocciatura dell’amministrazione in un bando (salvo poi leggere e sentire giustificazioni campate in aria), avvenuta per altro in modo assurdo, (mancanza del progetto si legge nelle motivazioni), riapre un argomento tanto caro al sindaco.
Lo abbiamo sentito più volte ripetere che in talune circostanze si è dovuto scrivere i progetti da solo o che, per carenza di risorse, si è dovuto affidare alla solerzia del personale comunale che, non per colpa ma perché evidentemente di mestiere fa altro, non sempre ha presentato progettazioni coerenti con i bandi.
Allora ci chiediamo, invece di riempire l’ufficio del gabinetto di figure che si duplicano, che non si capisce bene cosa facciano, invece di circondarsi di “consigliori”, il sindaco o il suo vice per altro delegato alla cultura, avrebbero fatto bene a pensare all’istituzione di un ufficio composto da professionisti della materia, che sappiano come e dove si cerca un bando, che sappiano scrivere progetti coerenti con le normative e che riescano a presentare di volta in volta una rendicontazione adeguata.
Perché questo è un lavoro vero, un lavoro per il quale esistono veri studi di consulenza in tutta Italia. Ma l’investimento iniziale, fatto tramite una selezione pubblica, sarebbe abbondantemente ammortizzato dai risultati che professionisti veri e non progettisti improvvisati, riuscirebbero a portare. Città come Matera,Lecce, stanno moltiplicando la loro attrattivita’ grazie ad un sistema collaudato di reperimento fondi attraverso i bandi , portato avanti da professionisti del settore i quali per altro troverebbero la loro gratificazione economica proprio nel progetto, poiché il costo della stessa progettazione rientra tra quelli sempre finanziati, quindi non graverebbero nel tempo sulle casse comunali ma soprattutto saremmo difronte ad un sistema trasparente è chiaro. Già. Ma forse al sindaco fa comodo dire che si scrive da solo i progetti, solo per passare da eroe o da vittima a seconda del contesto. Non ci presteremo al gioco al massacro del chiedere le dimissioni dei responsabili del fallimento, perché, a malincuore, abbiano maturato la convinzione che la dignità non è una cosa che si possa insegnare a chi non la ha. Ma se io buongiorno si vede dal mattino ci rincresce dire che siamo già a notte fonda.