Non abbiamo mai pensato che il potere politico debba essere disintegrato per via giudiziaria. Ma, restando sui binari della politica, ricordiamo che fu una libera scelta di Sergio Abramo annullare una giunta e un apparato burocratico che faceva capo direttamente e solamente a lui, a seguito di un’inchiesta giudiziaria. Ignorando ogni principio di presunta innocenza fino al terzo grado di giudizio, Abramo decise che ci voleva un cambio di passo e lo fece in perfetta solitudine, mettendo da parte la politica. Oggi vediamo che alcune di quelle persone, emarginate dal sindaco in quell’occasione, tornano prepotentemente sulla scena pubblica. E’ il caso di Marco Correggia e potrebbe essere lo stesso per Stefania Logiudice. Nulla di personale, ma soprattutto nessun giudizio condizionato da vicende ancora tutte da chiarire. Ma il quesito politico sorge spontaneo. Agli occhi di Abramo Marco Correggia ed eventualmente Stefania Logiudice hanno per caso fatto un bagno nel Gange, tra i fiumi purificatori per eccellenza il fiume celeste che già nella Genesi è indicato come uno dei quattro fiumi che nascono dall’Eden, e sono tornati lavati dalle colpe che lo stesso Abramo, cacciandoli, aveva assegnato loro? Perchè è chiaro che, in assenza delle determinazioni di un giudice, Correggia e Logiudice erano colpevoli solo agli occhi di chi, ritenendoli “immondi” li aveva cacciati dal Paradiso terrestre. O pensa sempre Abramo che il tempo cancella? No caro sindaco, il tempo sbiadisce, riposiziona gli equilibri ma non cancella. Vale per i ricordi e vale per azioni che si sono compiute. La presidenza dell’Amc è nella disponibilità del sindaco da sempre, il perdono è un atto cristiano ma dovrebbe essere anche molto intimo, tutto il resto è un rimestare in una delle pagine più tristi che questa città abbia vissuto.