Sergio Costanzo: il parcheggio della funicolare trasformato in discarica

Testo dichiarazione consigliere comunale Sergio Costanzo

Già qualche mese fa era stato evidenziato il rischio che l’abbandonato parcheggio della funicolare di Catanzaro Sala potesse diventare una piccola discarica all’aperto. A distanza di qualche mese viene denunciato un trasbordo di rifiuti in quella stessa area. E’ vero che  talvolta ragioni tecniche, economiche e ambientali richiedono l’impiego di mezzi ausiliari per il trasporto dei rifiuti raccolti verso gli impianti finali, introducendo la fase di trasbordo del carico.

Il trasbordo totale di rifiuti da un mezzo più piccolo ad un mezzo più grande è praticabile, a condizione che si rispettino le disposizioni dettate dal D.L.vo 152/2006 e dalla Circolare Ministeriale GAB/DEC/412/982.

L’art. 193, c. 12, del  D.L.vo 152/2006, nella formulazione attualmente vigente, dispone che “la sosta durante il trasporto dei rifiuti caricati per la spedizione all’interno dei porti e degli scali ferroviari, delle stazioni di partenza, di smistamento e di arrivo, gli stazionamenti dei veicoli in configurazione di trasporto, nonché le soste tecniche per le operazioni di trasbordo non rientrano nelle attività di stoccaggio di cui all’articolo 183, comma 1, lettera l), purché le stesse siano dettate da esigenze di trasporto e non superino le quarantotto ore, escludendo dal computo i giorni interdetti alla circolazione”. La circolare GAB/DEC/412/982 e la normativa vigente in materia integra e chiarisce che il trasbordo DEVE AVVENIRE DA MEZZO A MEZZO (comunemente indicato “da gomma a gomma”) senza pertanto che i rifiuti in alcun modo passino da contenitori a mezzo o peggio ancora i rifiuti vengano scaricati a terra per essere successivamente caricati a bordo del mezzo. Nel caso in esame, com’è evidente dalla documentazione fotografica raccolta ed allegata, non solo i rifiuti di trovano all’interno di diversi bidoni carrellati destinati ad essere scaricati poi nel mezzo, e la cui provenienza dei rifiuti, natura e miscelazione non è tracciabile, quanto i rifiuti sono posti a diretto contatto col suolo, circostanza questa vietata dallo stesso Testo Unico Ambientale.

Come risulta inoltre evidente dalle foto della pavimentazione ove le operazioni hanno luogo, sono presenti numerose chiazze di percolato (liquido derivante dalla decomposizione dei rifiuti o dalla decomposizione dei rifiuti / presenta inquinanti organici e inorganici), con grave danno ambientale per il suolo ed il sottosuolo non essendo la pavimentazione stessa idonea a tali operazioni.  Alla luce di quanto sopra ci si chiede:

  1. A) chi ha autorizzato la ditta a utilizzare un’area di proprietà comunale per effettuare il trasbordo dei rifiuti?
  2. B) quali esigenze tecnico operative sussistono se gli impianti di destinazione sono situati a breve distanza (impianto di Alli 11 km. / impianti di Lamezia a 25 km.).
  3. C) la pavimentazione danneggiata da chi verrà ripristinata?
  4. D) come e chi può escludere un inquinamento del suolo e del sottosuolo nell’aerea interessata atteso che le operazioni di pulizia citate dalla ditta si limitano a mere operazioni di spazzamento superficiali su una pavimentazione che presenta invero scanalature e superfici porose.

Consigliere Comunale

Sergio Costanzo