Come già spiegato a tempo debito, il 17 giugno scorso doveva essere inaugurata a Catanzaro in zona Giovino una via intitolata al giovane milanese appartenente al Fronte della Gioventù, che il 29 aprile 1975 morí dopo 47 giorni di agonia a seguito di un’aggressione compiuta da militanti di estrema sinistra a colpi di chiave inglese. Ramelli era un ragazzo come tanti che negli anni 70 aveva maturato tante passioni tra cui un forte impegno politico tra le file giovanili del Movimento Sociale Italiano. Tale scelta lo aveva esposto a diversi rischi visto il clima di quegli anni e l’ambiente politico avverso della scuola che frequentava, l’Istituto Molinari di Milano. Questi rischi si trasformarono in sangue e morte, quando nel marzo del 1975 Ramelli venne colpito violentemente sotto casa da diversi aggressori a colpi di Hazet 36, chiave inglese molto in voga per le aggressioni in alcuni ambienti politici del tempo. A Sergio non fu concesso un corteo funebre, il fratello sotto minaccia dovette lasciare Milano e il padre morí un anno dopo la scomparsa del figlio con un arresto cardiaco, senza mai essersi ripreso dall’aggressione a Sergio. La madre di Sergio, Anita, divenne un simbolo di dignità e coraggio, affrontò da sola l’incubo processuale e tenne sempre vivo il ricordo del figlio. La storia di Ramelli divenne per molti un esempio di coraggio da parte di un ragazzo che pagó con la vita il prezzo della sua fedeltà ad ideali considerati scomodi da parte della società del suo tempo. Così dal volto di quel giovane e dalla volontà di omaggiarne il ricordo, furono realizzati: un libro, un’opera teatrale, un documentario, un fumetto, diverse canzoni e centinaia di articoli di giornale. Oltre alle opere culturali, diverse iniziative in tutta Italia promossero nel tempo l’intitolazione di vie che portassero il nome di Sergio Ramelli, ne nacquerò oltre 25, 3 delle quali in Calabria: Taurianova, Crotone, Praia a Mare.
Ad oltre 42 anni dalla scomparsa di Sergio Ramelli, c’eravamo illusi che a Catanzaro nessuno avrebbe storto il naso per una via in suo nome, ma a quanto pare il nome di Sergio Ramelli fa ancora paura, tanto da aver fatto mobilitare alcuni ambienti politici per impedirne la realizzazione. L’iter, ad oggi non è stato completato e brancola nei tempi biblici della burocrazia italiana. Noi sicuramente continueremo a vigilare finchè non ci verrà comunicato l’esito positivo e venga concessa l’autorizzazione per realizzare la via. Certi dal nostro punto di vista, che non possono essere ignorate una delibera favorevole della commissione Toponomastica comunale e la votazione della giunta comunale che ha promosso l’iniziativa all’unanimità.
In ogni caso nonostante le critiche da tastiera, il 17 giugno scorso il comitato ha organizzato una manifestazione colorata e numerosa, con circa 200 partecipanti che hanno sfilato in memoria e in onore di Sergio. Tutto a dimostrazione che anche se la targa che indicherà la dicitura Via Sergio Ramelli non è ancora stata apposta, a Catanzaro centinaia di uomini liberi vivono seguendo la via di Sergio Ramelli. Con la richiesta di oggi, confidiamo di riuscire a conferire con il Prefetto e far valere le nostre ragioni, affinchè l’odio e il silenzio non prevalgano sul ricordo.
Una Via Sergio Ramelli Catanzaro