Ed ancora una volta ci risiamo, quello che è accaduto ieri sera allo stadio Granillo di Reggio Calabria è l’ennesimo gesto di un gruppetto di scalmanati che nulla ha a che fare con il calcio e la passione per la propria squadra.
Nella partita valevole per l’undicesima giornata del girone C di Lega Pro, tra Reggina e Catania, vinta dai locali per 2-1 al 95 minuto, spunta nel cuore della curva amaranto uno striscione che inneggia il vulcano Etna a far pulizia dei catanesi, ecco quà servita un’ altra vergognosa pagina della galassia ultras che noi non pubblicheremo appunto per non dare risalto mediatico a differenza, e poi ci meravigliamo, di quanto fatto nell’occasione di alcuni sedicenti “laziali” e poi ci nascondiamo dietro ad un dito magari rispolverando la coscienza (perduta, ndr) nel leggere qualche rigo di quà e di là del diario di Anna Frank?
Serve una lezione di moralità e cultura, non le sanzioni che si prevedono durissime verso la Reggina e la parte sana del suo tifo che verrà macchiata da questo ignobile gesto; episodio che in passato ha visto anche protagonisti gli stessi catanesi in una partita sentita nei riguardi dei tifosi del Catanzaro , quando esposero uno striscione sarcastico indirizzato al defunto Massimo Capraro, a cui è intitolata la curva dello stadio della città capoluogo di Regione.
Non indignamoci per ciò più di tanto, alle Istituzioni preposte più dei DASPO servirebbero lezioni di moralità da impartire ai pseudo tifosi da tastiera sui social e da striscione nelle curve, perchè il calcio è passione , tifo e incitamento e su questo i tifosi di Reggio Calabria, Catania o Catanzaro non ha nulla da imparare proprio da nessuno.
Corrado Didonna
LA PAROLA AI TIFOSI GIALLOROSSI DOPO CATANZARO FIDELIS ANDRIA