Un paio di giorni fa un grave episodio di violenza domestica ha visto protagonista un cinquantenne tavernese con problemi di tossicodipendenza: sono le 13.30 circa quando squilla il telefono della Stazione dei Carabinieri di Taverna.
Ad allertare i militari è una persona che intende rimanere anonima: riferisce solo poche parole al militare che alza la cornetta del telefono, poi chiude la chiamata. Una grave lite in famiglia sarebbe in corso proprio in quei momenti nella zona del Campo sportivo nel Comune di Taverna. I militari in quel momento presenti in caserma montano immediatamente in macchina e accorrono sul luogo segnalato dall’anonimo: non è neppure necessario cercare troppo, pochi concitati minuti sono sufficienti per rintracciare l’abitazione dalla quale provengono le urla; si tratta della residenza di un noto tossicodipendente della zona, ovviamente già conosciuto dai militari della locale stazione dell’Arma.
Appena scesi dall’automezzo di servizio, gli stessi militari capiscono immediatamente che Sebastiano Frustaci, cl. 67, che si trova nello spiazzo antistante l’abitazione, è in preda ai fumi dell’alcol e, probabilmente, anche di sostanze stupefacenti. I toni sono accesi sin da subito: l’uomo presenta un profondo taglio alla mano sinistra, che asserisce essersi procurato da solo usando un coltello da cucina, e, incurante della presenza dei militari, continua ad aggredire verbalmente la madre, vedova e pensionata, che si trova all’interno dell’abitazione in evidente stato di agitazione.
Mentre uno dei Carabinieri intervenuti rimane all’interno dello stabile per cercare di tranquillizzare la madre del pregiudicato e capire che cosa fosse successo, gli altri, rimasti fuori con l’uomo, cercano di riportarlo alla calma: egli allora, non pago delle minacce di morte che aveva appena proferito all’indirizzo della madre, dopo aver rivolto agli stessi militari alcuni insulti, afferra un’ascia che deteneva occultata poco lontano e si scaglia contro i Carabinieri.
Questi ultimi però reagiscono prontamente e, afferratolo, lo scaraventano a terra immobilizzandolo, lo disarmano e gli pongono le manette ai polsi.
Trasportato quindi presso il Comando Stazione, viene dichiarato in arresto mentre l’ascia e il coltello da lui utilizzati contestualmente posti sotto sequestro: viene così posta la parola “fine” ad un pomeriggio da incubo sia per la donna che per l’intero circondario, ormai stanco dei comportamenti violenti dell’uomo nei confronti della madre e dal quale era probabilmente partita la telefonata anonima che aveva poco prima allertato i Carabinieri. Terminati gli atti di rito, il Frustaci è trattenuto presso le locali camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida all’esito della quale l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione ai Carabinieri più volte alla settimana.