Riceviamo e pubblichiamo:
In Data 6/10/2017 e 11/10/2017, con due specifici comunicati diramati anche agli organi di stampa e alle testate giornalistiche, la scrivente O.S. nel descrivere la partenza faticosa dei tirocini negli uffici giudiziari di alcune realtà calabresi si è trovata costretta a proclamare lo stato di agitazione per la fase di stallo in cui si trovavano ancora il Tribunale e la Procura della Repubblica di Vibo Valentia e il Tribunale di Cosenza.
E’ bene rammentare che fino alla data dell’11/10/2017 (secondo comunicato CSE FILAI) il cosiddetto “Treno della Speranza” era già partito da più di un mese (dal primo settembre negli uffici giudiziari di Catanzaro) e, quindi, dopo oltre un mese gli sfortunati aspiranti Tirocinanti del Tribunale di Vibo Valentia e della Procura della stessa città (per un traino indiretto e peraltro non giusto!) , nonché quelli del Tribunale di Cosenza, si trovavano ancora in balia delle onde, senza alcuna certezza sulla data di inizio dei Tirocini e senza sapere se sarebbero riusciti a salire sul “Treno della Speranza”.
Tutto ciò, per la scrivente O.S., non solo era ingiusto, ma era anche inaccettabile e a maggior ragione era anche incomprensibile, se rapportato al fatto che si tratta di uffici giudiziari dove la giustizia dovrebbe essere veloce e regnare sovrana.
In quelle occasioni avevamo, come CSE FILAI, segnalato che:
“Ci sono in campo una miriade di interessi legittimi e straordinariamente importanti, che non possono essere più tralasciati, a cominciare dalle grandi emergenze in cui vivono gli uffici giudiziari calabresi(in questi casi Vibo e il Tribunale di Cosenza), per la mancanza di mezzi, di personale e di risorse finanziarie, e a proseguire con l’indubbia emergenza economica e giuridica, che investe direttamente ed in prima persona gli aspiranti tirocinanti interessati, che attendono con ansia di essere chiamati per la sottoscrizione degli atti necessari e preliminari per la partenza stessa dei Tirocini”.
Avevamo, peraltro, sottolineato che nessuno si poteva più assumere la responsabilità di bloccare questi interessi enormemente “visibili e comprensibili a tutti”.
A maggior ragione, quindi, era giunto il momento di risolvere definitivamente i problemi che ostacolavano la partenza dei suddetti Tirocini, cosi come era giunto il momento che ognuno si assumesse le proprie responsabilità fino in fondo, anche in relazione alle gravi conseguenze sociali e giurisdizionali che potevano derivare, in caso di atteggiamenti e prese di posizioni non positive da parte di chi aveva la competenza nel risolvere e nello sbloccare queste assurde vicende.
Per tentare di contribuire fattivamente alla soluzione concreta delle questioni sul tappeto, la scrivente O.S., con il comunicato dell’11/10/2017, inoltre rilanciava la richiesta di urgente incontro ai signori Presidenti dei tribunali di Vibo Valentia e di Cosenza e ai signori Prefetti delle rispettive Città, auspicando nel contempo che i signori Prefetti nelle more dell’incontro potessero già intervenire, per la parte di propria competenza, a tentare di rimuovere i passaggi ostativi.
Nel frattempo la Regione assumeva, giustamente, dopo vari solleciti, una forte ed efficace presa di posizione nei confronti del Tribunale di Cosenza, attivando una procedura ultimativa prima e d’ufficio dopo. Il dato concreto ed estremamente positivo è stato quello che il primo dicembre p.v. al Tribunale di Cosenza partiranno ufficialmente i Tirocini e la Regione provvederà direttamente alle sostituzioni previste.
In data 02/11/2017, intanto si era sbloccata anche la questione relativa alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia con la partenza concreta dei Tirocini.
Invece, purtroppo, al Tribunale di Vibo Valentia la situazione permane ancora bloccata (unico Ufficio Giudiziario in tutta la Calabria) nonostante incontri avuti con una delegazione di Tirocinanti con il signor Presidente del Tribunale e con i signor Prefetto, nonostante i continui solleciti di questa O.S. e nonostante l’incontro dei giorni scorsi tra il signor Presidente del Tribunale e il Signor Prefetto, grazie all’iniziativa assunta dallo stesso Prefetto e grazie all’opera di riferimento del dott. Micucci (Capo di Gabinetto), che ha svolto e continua a svolgere un importante ruolo di raccordo anche con il sottoscritto e con la CSE FILAI.
Dopo l’incontro positivo ( così ci è stato riferito) tra il signor Presidente e il signor Prefetto ci si aspettava una evoluzione consequenziale delle cose con la chiamata dei Tirocinanti interessati, ma così, purtroppo, non è stato fino ad oggi.
Anche in seguito alle nostre sollecitazioni di ieri, con il dott. Micucci da una parte e con il dott. Varone dall’altra (Regione), è auspicabile che nelle prossime ore ci sia la soluzione concreta di questa incresciosa vicenda, anche perché questo blocco sta provocando pure dei problemi ad altre persone che devono essere chiamate a svolgere i Tirocini agli uffici assimilati nonché all’eventuale scorrimento della graduatoria.
Al signor Direttore Generale del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, dott. Fortunato Varone, che ringrazio per la sua disponibilità, la scrivente O.S., in particolare, chiede, con la presente, che venga mantenuto l’impegno assunto, anche nel corso della nostra telefonata di mercoledì, che nel caso in cui, nelle prossime ore, non ci saranno sviluppi positivi sulla vicenda, la Regione interverrà direttamente con le stesse modalità utilizzate per il Tribunale di Cosenza, ovvero mettendo in campo, se sarà necessario, anche la procedura d’ufficio.
Una cosa è certa: “Per tutti i motivi esposti e ripetuti nei nostri comunicati precedenti e nel presente documento, vista l’importanza della posta in palio, bisogna chiudere subito e bene la vicenda.” “Non si può e non si deve perdere altro tempo, anche per non fare svanire i sogni di nessuno e quanto di buono in prospettiva occupazionale possono rappresentare. Non vorremmo che un input politico positivo si trasformasse in un atto di discriminazione oppure in un naufragio per alcuni.”
La scrivente O.S. per l’ennesima volta, si appella al grande senso di responsabilità di tutte le Autorità che hanno specifiche competenze in merito per operare in simbiosi al fine di addivenire alla soluzione definitiva della Tematica.
La scrivente O.S., pertanto, in via precauzionale, conferma lo stato di agitazione, riservandosi ulteriori ed incisive iniziative di lotta democratica, non escludendo la via giurisdizionale, ove ne ricorrano i presupposti e le necessità.
Il Segretario Generale CSE – FILAI Antonino Nasone