«Una campagna di monitoraggio del Mar Tirreno e del Mar Jonio, anche attraverso una campagna di pesca mirata, che consenta di comprendere quanto il fenomeno della spina bifida dei pesci sia esteso e che pericoli vi siano per l’ambiente marino e per la salute dell’uomo». È la proposta contenuta in un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato M5s Paolo Parentela e rivolta ai Ministri della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura.
«Nei giorni scorsi – spiega Parentela – in un ristorante di Trebisacce (CS), c’è stato il ritrovamento di alcuni tonnetti con la spina dorsale bifida. È una malformazione che potrebbe essere dovuta all’inquinamento da idrocarburi, già appurata nel 2014 a largo delle coste del tirreno cosentino. In sostanza, potremmo essere di fronte ad una contaminazione della catena alimentare, molto pericolosa per l’uomo».
Il Cinque Stelle continua: «Già diversi pescatori professionisti che operano nell’alto ionio cosentino, avevano segnalato la vicenda a Slow Food che ha provveduto ad inoltrare richiesta di maggiori chiarimenti al ministero della salute. Bisogna intervenire prontamente, perché questi pesci viaggiano per centinaia di Km e bisogna quindi comprendere se la loro malformazione è dovuta all’inquinamento dei nostri mari o di quelli di provenienza dei pesci malformati».
«La Calabria – conclude Parentela – ha bisogno di risolvere l’emergenza ambientale in cui è piombata grazie anche alla politica miope degli ultimi decenni. È necessario salvaguardare la salute dei calabresi e l’ambiente della nostra regione, che deve poter continuare a fare del turismo sostenibile la prima, vera, industria per rilanciare l’economia del territorio».