Ritrovato il donatore compatibile: un’operazione salva-vita resa possibile dalla sinergia istituzionale
REGGIO CALABRIA, 26 DIC 2024 – Un’efficace collaborazione tra il personale sanitario e l’Arma dei Carabinieri ha permesso di portare a termine un trapianto di midollo osseo su un paziente affetto da patologia oncoematologica, dimostrando ancora una volta l’importanza della sinergia tra diverse istituzioni al servizio della salute pubblica.
L’intervento si è svolto al Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, dove l’Unità Operativa di Tipizzazione Tissutale gestisce il Registro regionale e il Centro donatori di midollo osseo (IBMD). L’episodio che ha portato al successo dell’operazione è iniziato con un ostacolo: una biologa dell’unità si è trovata nell’impossibilità di contattare un donatore, iscritto dieci anni prima al registro e risultato compatibile con il paziente in attesa di trapianto.
Un intervento provvidenziale
Consapevole dell’urgenza e delle difficoltà nel rintracciare un donatore compatibile – un’impresa già complessa di per sé, considerando che solo il 25% dei familiari ha probabilità di essere idoneo e che questa scende a 1 su 100.000 tra i volontari nei registri mondiali – la biologa ha deciso di affidarsi alla rete capillare e all’efficienza dell’Arma dei Carabinieri.
Ha così contattato un amico carabiniere, il quale, seppur libero dal servizio, non ha esitato ad attivarsi immediatamente. Grazie a una ricerca mirata e rapida, nel giro di pochi minuti il militare è riuscito a reperire i contatti del donatore. Quest’ultimo, informato della situazione critica, ha subito risposto con grande senso di responsabilità, mettendosi in contatto con la struttura ospedaliera per confermare la propria disponibilità al trapianto di midollo.
Trapianto di midollo una sfida che richiede tempismo e dedizione
La tempestività si è rivelata decisiva. Trovare un donatore compatibile in tempi utili rappresenta una delle principali sfide nei trapianti di midollo osseo. Il successo dell’operazione è stato possibile grazie all’impegno congiunto del personale sanitario, determinato a non lasciare nulla di intentato, e del carabiniere, che ha dimostrato come la presenza capillare dell’Arma sul territorio possa fare la differenza anche in situazioni legate alla salute.
Questo episodio non solo sottolinea l’importanza della solidarietà e del lavoro di squadra, ma richiama anche l’attenzione sull’importanza della donazione di midollo osseo. La disponibilità dei donatori è un elemento cruciale per salvare vite, e storie come questa dimostrano come un piccolo gesto possa fare la differenza per chi lotta contro malattie gravi.
In un contesto in cui la medicina e la società si intrecciano, episodi di questo genere offrono un esempio di come la collaborazione interistituzionale possa trasformarsi in un modello virtuoso di supporto alla comunità.