Dichiarazione del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.
“Ho necessità di chiarire il mio pensiero sulla discussa questione della celebrazione in Municipio delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Ciò allo scopo di non alimentare facili strumentalizzazioni, in un senso o nell’altro, e soprattutto per amore di verità.
Ribadisco quanto detto in una recente intervista. Esiste una legge dello Stato che regola le unioni civili e intendo, come sindaco, rispettarla, esattamente come tutte le altre leggi.
Se dovessi trovarmi nella situazione di dovere celebrare le unioni civili tra persone dello stesso sesso, non avrei particolari problemi a farlo, anche se credo che – per ragioni di tempo – probabilmente delegherò un assessore. Chi mi conosce sa bene che, essendo sempre molto impegnato in riunioni istituzionali, raramente celebro matrimoni civili, delegando a tale scopo assessori e consiglieri.
Detto ciò voglio subito precisare di non condividere i contenuti della legge Cirinnà. Se fossi stato deputato, non l’avrei mai votata, anche se era giusto che il nostro Paese si ponesse il problema della garanzia dei diritti e dei doveri delle coppie omosessuali. A me pare che la legge, nonostante lo sforzo di mediazione fatto da alcuni partiti, rischia di fare passare in maniera sotterranea l’equiparazione delle unioni civili al matrimonio e alla famiglia, introducendo elementi di preoccupazione per quanto riguarda le adozioni e la pratica dell’utero in affitto. Forse la legge doveva essere scritta meglio e con maggiore chiarezza sugli aspetti più controversi e preoccupanti. Resto del parere che la famiglia è quella composta da una donna e da un uomo e dai loro figli e che questa “istituzione” debba essere tutelata e rafforzata da adeguate politiche da parte dello Stato.
In conclusione, confermo che al Comune di Catanzaro la “Cirinnà” sarà applicata rigorosamente e senza preclusioni o strumentalizzazioni. Il sindaco è apertamente per la famiglia tradizionale, ma ciò non gli impedirà, se dovesse avvenire, di celebrare unioni civili tra persone dello stesso sesso”.