CATANZARO-SICULA LEONZIO 0-3 : 72’Marano 77’ rigore di Arcidiacono 87’ Foggia
CATANZARO: Nordi; De Giorgi, Di Nunzio, Sabato; Zanini (78’Spighi), Onescu (62’Marin) Maita (85’Badje), Sepe; Letizia (85’ Corado), Infantino, Falcone (62’Cunzi). A disposizione: Marcantognini, Nicoletti, Cason, Van Ransbeeck, Gambaretti, Riggio, Puntoriere All. Dionigi
SICULA LEONZIO: Narciso; Camilleri, Gianola, Aquilanti, Petermann (69’ Maranoì); Esposito, D’Angelo, Squillace, Arcidiacono (78’Pollace), Lescano (69’Foggia), Russo (62’Sibilli) A disposizione: Monteleone, Granato, Marano, Cozza, De Felice, Giuliano All. Diana
Arbitro: De Remigis di Teramo
Note:. Ammoniti: Petermann (SL), Marano (SL), Marin (CZ)
Perdono la faccia i giallorossi di Dionigi contro una Sicula Leonzio che ha battuto i padroni di casa con un sono 3 a 0, maturato nella parte finale della partita che è stata dominata a centrocampo dai bianconeri allenati da Diana (dal suo avvento 10 punti in 4 partite).
Dionigi manda in campo la squadra che ben si era comportata a Lecce, almeno per 60 minuti, con la variante di Falcone al posto di Spighi.
Il primo tempo è equilibrato, con gli ospiti padroni a centrocampo dove Maita fatica a costruire essendo ben marcato e Onescu fa tanta confusione correndo spesso a vuoto, mentre sugli esterni quasi mai mettono palle invitanti in area di rigore; come azioni da gol i padroni di casa sono andati più vicini il vantaggio
Subito un brivido su cross di Zanini, Narciso manca la presa e la palla si spegne di poco sul fondo.
Al minuto 15 dopo un batti e ribatti in area Letizia tira in porta e il portiere ospite si salva respingendo di pugno.
Bisogna aspettare la mezzora per vedere un tiro in porta, ci pensa Infantino ma Narciso para senza difficoltà
Minuto 34 si fa viva la Leonzio con una punizione dalla sinistra di Russo che scorre in area di rigore senza essere toccata da nessuno con Nordi costretto a smanacciare.
Minuto 42 Cross di Sepe dalla tre quarti la cui traiettoria è allungata dal vento e incoccia la traversa con Narciso battuto.
Il secondo tempo la musica cambia con gli ospiti a favore di vento e i giallorossi che cercano di agire in contropiede,ma che vengono dominato atleticamente e fisicamente senza che Dionigi cambi la strategia del suo 3-4-3 che viene preso continuamente di infilata dalla squadra ospite.
Minuto 7 Nordi salva il risultato su un colpo di testa di Camilleri l’assedio continua e dopo cinque minuti Nordi salva su Arcidiacono.
Minuto 13 Zanini salva sulla linea su un colpo di testa di Lescano.
Minuto 16 palla gol clamorosa per il Catanzaro CON Falcone che da pochi passi non spinge in rete una palla invitante di Infantino
Dionigi si cuote ma invece di metter un uomo in più a centrocampo dove si soffre maledettamente cambia Onescu per Marin e Falcone per Cunzi, in poche parole rimane lo schema iniziale..
Al minuto 25 colossale palla gol per Letizia che fa gridare al gol i sostenitori delle aquile (oggi emno del solito) ma il suo tiro a botta sicura da solo l’illusione ottica del gol.
Due minuto dopo il vantaggio ospite con il neo entrato (da soli 3 minuti) Marano che spinge in rete di testa una corta respinta di Nordi che aveva fatto l’ennesimo miracolo.
I giallorossi hanno subito la palla del pari su tiro di Infantino, Narciso respinge sui piedi di Zanini che tira afuori da ottima posizione.
La partita delle aquile finisce li perché al minuto 32 arriva il raddoppio dei bianconeri su rigore, concesso dall’arbitro per fallo di mani di Marin, ben calciato da Arcidiacono,all’incrocio dei pali sulla destra di Nordi che aveva intuito il tiro,.
Al minuto 41 il Catanzaro perde anche la faccia con l’altro neo entrato Foggia che mette in rete, dopo una splendida azione insistita dell’ex Squillace sulla sinistra.
Dopo 4 minuti di recupero il modesto arbitro De Remigis di Teramo sancisce la fine della contesa con il pubblico che urla ai calciatori di andare a lavorare e a Mister Dionigi di dimettersi.
Stavolta al trainer giallorosso non è andata bene come in altre circostanze, quando gli è capitato di fare il golletto e difendersi, niente trame di gioco, tutto basato sul caso, mai due passaggi di fila sulla tre quarti avversari e soprattutto anche poca grinta cosa che finora era stata l’unica nota positiva di questa squadra, costruita con i piedi e al risparmio e con un allenatore che dalla partita interna con la Paganese pare abbia perso la trebisonda.
FRANCESCO CAPICOTTO