Casolari, capannoni e cantieri edili in disuso, abbandonati e, talvolta, utilizzati come alloggi abusivi: un fenomeno diffuso ovunque, e Catanzaro non fa certo eccezione, anzi.
Ritengo necessario far partire la mappatura del territorio comunale da parte della polizia municipale su indicazione di Sindaco e giunta, per intervenire nelle situazioni di pericolo e chiedere ai proprietari di provvedere quanto prima per chiudere gli immobili e metterli in sicurezza.
La prima fase di questa ricognizione deve riguardare le zone più critiche per portare alla luce le diverse strutture fortemente degradate che appartengono a privati e a società immobiliari attive e/o fallite, che si trovano dislocate su tutto il territorio.
E’ Necessario inviare un primo avviso bonario ai proprietari affinché intervengano per murare o, comunque, chiudere in modo definitivo le abitazioni.
Il passaggio successivo, qualora non venissero presi provvedimenti, sarà procedere con l’intimazione.
C’è bisogno che ognuno faccia la propria parte.
Alcuni di questi spazi potrebbero essere anche utilizzati per creare spazi verdi e colmare quindi il limite di una politica del verde che risiede nell’assenza di una cultura specifica del verde, non solo nei cittadini, ma cosa ancor più grave, nell’amministrazione pubblica a tutti i livelli, provocando errori anche negli enti locali più sensibili nell’arredo della loro città.
E’ possibile quindi proporre la riprogettazione delle aree dismesse (Come ad esempio la Stazione FS di Catanzaro Sala) fino a comprendere interventi di risistemazione di spazi urbani, perché la qualità del territorio a mio avviso passa necessariamente anche attraverso il verde, sia pubblico che privato.
Nel frattempo portando avanti il monitoraggio l’obiettivo deve essere quello di identificare tutte le situazioni di pericolo, illegalità e degrado, per combattere l’incuria e il decadimento e investire in modo strutturato e continuativo sul decoro e sulla vivibilità di Catanzaro.
Alla ricognizione si aggiunge quindi anche un azione sulla sicurezza per creare un presidio fisso sul territorio, in collaborazione anche con le altre forze dell’ordine».
Stefano Veraldi (#fareperCatanzaro)