È importante superare le barriere che impediscono alla coesistenza, intesa come compresenza e pacifica convivenza di persone e culture diverse, di essere una condizione naturale nella nostra società, una risorsa di ricchezza umana e culturale. Con questo auspicio la vice questore Maria Antonietta Curtolillo, tutor del progetto ‘A-ndrangheta’ all’Istituto professionale alberghiero turistico di Villa San Giovanni, ha introdotto l’incontro di formazione dal titolo ‘coesistenza tra diversi’ che si è svolto nell’auditorium ‘Emanuela Loi’ dell’Ipalbtur nei giorni scorsi. Durante il quale l’attenzione degli interventi è stata fissata sugli aspetti legati alla diversità sessuale e religiosa.
La necessità di lavorare per ridurre ed abbattere le paure, i pregiudizi, gli stereotipi relativi all’omosessualità è stata sottolineata da Mirella Giuffré, presidente dell’associazione Agedo. A tal proposito, una corrett informazione e la sensibilizzazione del mondo della scuola al tema del rispetto di tutte le soggettività può contribuire efficacemente a prevenire il disagio giovanile ed a creare una cultura dell’accoglienza.
La cultura e la conoscenza consentono l’abbattimento dei pregiudizi, condizione fondamentale per il vivere civile nella società contemporanea ormai diventata multietnica, ed arricchita dal fatto che ognuno porta il proprio patrimonio culturale e religioso, ha ricordato Hamid Tanan, segretario della federazione islamica reggina. Tanan, inoltre, ha proposto il confronto tra le attuali migrazioni e quelle dei secoli scorsi, delle quali gli italiani sono stati protagonisti, perché la condizione e il dramma attuale dei migranti è simile a quelli vissuti dagli emigranti italiani.
Con questo appuntamento si è conclusa la prima fase del progetto ideato dalla Questura col coinvolgimento delle scuole superiori del reggino.
Nella seconda gli studenti dovranno elaborare un progetto che approfondisca sotto vari aspetti, da quello sociale e civico a quello normativo, uno dei temi trattati nel corso degli incontri.