Giusi Princi delinea la distinzione chiave tra il dimensionamento scolastico in Calabria e l’emendamento proposto da Rapani per l’abolizione del limite di alunni per classe
Il dibattito sulla gestione delle politiche educative e scolastiche in Calabria è stato recentemente oggetto di attenzione in seguito a dichiarazioni rilasciate da Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale della Calabria responsabile dell’istruzione. In particolare, si è voluto fare chiarezza riguardo all’attuale contesto in cui si è sollevata la questione dell’emendamento proposto dal senatore Rapani, che ha suscitato un certo grado di confusione e disorientamento tra gli attori coinvolti.
Il primo punto chiave, sottolineato dalla vicepresidente Princi, riguarda il regolare iter di legge che caratterizza il processo di dimensionamento in Calabria. È fondamentale riconoscere che tale processo non rientra nelle disposizioni del Decreto Caivano, evidenziando così la correttezza dei procedimenti legali in atto.
L’emendamento in questione, che ha suscitato un notevole interesse, mira specificamente all’abolizione del limite numerico di alunni per classe nelle istituzioni scolastiche del Mezzogiorno, nell’ambito dell’iniziativa ‘Agenda Sud’. Un aspetto cruciale menzionato dalla vicepresidente Princi riguarda l’assenza di nuovi o maggiori oneri finanziari a carico della finanza pubblica, qualora l’emendamento venga approvato.
Tuttavia, è di estrema importanza precisare che questo emendamento non incide direttamente sul processo di dimensionamento scolastico, che è un ambito di competenza specifica dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi. La questione del numero di alunni per classe non subirà alcuna interferenza da parte di questo emendamento.
È stato ulteriormente evidenziato che la materia relativa alla composizione delle classi è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica 81/09, evidenziando che non è prerogativa delle singole regioni, ma rientra esclusivamente nella sfera di competenza del Ministero e degli Uffici scolastici regionali. Giusi Princi ha sottolineato in modo deciso che la gestione di tali questioni non spetta alle regioni, ribadendo così la distinzione chiave delle responsabilità in questo ambito cruciale dell’istruzione.