Il potere globale della ‘ndrangheta è il tema di chiusura del ciclo “Ripensare l’Antimafia” organizzato dal corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria e dall’Istituto Ciliberto di Crotone. L’iniziativa si terrà domani, mercoledì 24 maggio alle ore 10:00, presso la Sala Polifunzionale della scuola crotonese.
L’incontro seminariale sarà aperto dai saluti istituzionali di Girolamo Arcuri, Dirigente Scolastico dell’Istituto Ciliberto di Crotone, e di Rossana Adele Rossi, Coordinatrice Vicaria del Corso di Studio in Scienze dell’Educazione modalità mista dell’Università della Calabria. L’introduzione è affidata a Giancarlo Costabile, laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia Dices Unical, e Rossella Frandina, docente di Lettere del Ciliberto. Il programma dei lavori prevede il dialogo tra il giornalista del Quotidiano del Sud, Antonio Anastasi, e Antonio Nicaso, saggista e docente universitario negli USA e in Canda. Gli studenti e le studentesse del Ciliberto, Team I Disobb3dienti, animeranno infine il dibattito con i loro interventi e domande.
Antonio Nicaso è tra i massimi studiosi al mondo del fenomeno mafioso di matrice ‘ndranghetista e autore con Nicola Gratteri di una corposa storiografia sulla mafia calabrese. L’ultima fatica letteraria firmata a quattro mani con il Procuratore di Catanzaro è “’ndrangheta globale”, testo che riesce a ricostruire l’espansione mondiale del crimine calabrese e la sua affermazione nei salotti della finanza planetaria. Ormai la ’ndrangheta è diventata pienamente una componente strutturale del capitalismo globale, invadendo l’economia legale con una disponibilità abnorme di denaro illegale che, attraverso il riciclaggio, finisce per condizionare l’intero ciclo di produzione della ricchezza mondiale. Gli Stati di mafia e i narco-Stati, esiti dello sviluppo del sistema criminale, sono realtà politico-statuali ben definite. Questa nuova evidenzia scientifica non può che portare tutte le realtà antimafia a rivedere profondamente la loro strategia di contrasto culturale al fenomeno mafioso, assumendo come priorità strategica il progetto di una credibile alternativa di società per preservare le conquiste democratiche del Novecento e la sfera dei diritti di prossimità.